Importata per la prima volta in Europa nella prima metà del XIX secolo, in Francia e quindi in Inghilterra, la petunia è una pianta dalle tante tonalità avente origine dal lontano Brasile.
Le differenti colorazioni che può assumere la rendono una specie piena di fascino, utilizzata anche nei cosiddetti giardini di Maria, dove, per l’appunto, si venerava la Madonna.
Come coltivare la petunia
I significati attribuibili alla petunia differiscono molto tra di loro. Oltre a simboleggiare un amore nascosto, porta con sé pure i concetti della collera e del risentimento. Ciò dipende dal fatto che la sua caratteristica tonalità viene preservata pure nel corso della fredda stagione, quando larga parte delle coltivazioni perde i colori vivaci caratteristici del periodo caldo dell’anno.
La finestra ideale di fioritura è quella della primavera e dell’estate, ma per ottenere i risultati desiderati è essenziale adottare delle buone norme, di cui ti andremo ora a parlare.
Innanzitutto, scegli con cura il recipiente: ti occorre un vaso dalla grandezza di almeno 20-30 cm. Altrimenti, le impedirai di mostrare a pieno il suo (enorme) potenziale. Prediligine uno in terracotta o in ceramica. Accertati che abbia i fori di drenaggio.
Inoltre, presta attenzione al terriccio: opta in favore di materiale organico, tipo il compost maturo o il letame decomposto al terreno. Colloca la petunia in un punto illuminato dal Sole: richiede almeno 6-8 ore di diretto contatto con i raggi.
L’annaffiatura va eseguita periodicamente. Tasta i primi 2-3 cm di terreno e regolati di conseguenza: se è ancora umido, allora non è necessario dare altra acqua, altrimenti è il caso di intervenire.
Per quanto riguarda il momento della giornata, scegli la mattina, il tardo pomeriggio o la sera. In buona sostanza, lascia perdere la parte centrale, poiché l’acqua tende a evaporare rapidamente. Infine, in merito agli animaletti potenzialmente pericolosi per la sua crescita forte e rigogliosa, presta attenzione agli afidi, ai ragnetti rossi e ai tripidi.