Il nome non lascia spazio ad equivoci e il “cappello della morte” è l’esempio perfetto di quanto l’aspetto, elegante e invitante, possa trarre in inganno. Questo fungo mortale è chiamato così a causa degli effetti letali che può avere sul corpo umano se ingerito. Se siete amanti di funghi ma non li conoscete abbastanza, non azzardate, ma utilizzate il servizio che le Asl mettono a disposizione del cittadino per verificarne la commestibilità.
Il suo nome tecnico è amanita falloide ed è caratterizzato da un cappello che varia dai 5 ai 15 cm di colore verde o marrone oliva e dalla superficie liscia. Il gambo è lungo, bianco e cilindrico. Ha un odore dolciastro e a detta di alcuni malcapitati, un sapore simile alla nocciola.
Perché il cappello della morte è pericoloso
Uno dei motivi per cui la falloide è così pericolosa è il fatto che contiene una serie di tossine altamente potenti, tra cui l’alfa-amantina e la falloidina. Queste sostanze sono responsabili dei gravi danni ai reni e al fegato che possono essere causati dall’ingestione del fungo.
Quando una persona mangia il Cappello della morte, gli effetti possono verificarsi anche a distanza di diverse ore, rendendo difficile ricondurre l’avvelenamento al fungo stesso. I primi sintomi, come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, possono non sembrare gravi e spesso vengono erroneamente attribuiti ad un semplice disturbo intestinale.
Tuttavia, con il passare del tempo, le tossine del Cappello della morte iniziano a danneggiare seriamente gli organi interni.
Alcuni scienziati sono stati in grado di brevettare un antitodo, che consiste in un colorante usato nelle indagini diagnostiche che potrebbe bloccare la tossina del fungo.
Per evitare l’avvelenamento è importante riconoscere la falloide e non raccoglierla o ingerirla. Questo fungo può essere scambiato per altre specie commestibili, come il fungo porcino, che da vicino ci assomiglia molto. Quindi, a meno che non siate esperti micologi è meglio non raccogliere né consumare funghi selvatici.
Il Cappello della morte, seppur letale è considerato uno dei funghi più intriganti dal punto di vista scientifico. Gli studi effettuati sulle sue tossine hanno portato a importanti risultati per combattere meccanismi di avvelenamento e nel trattamento delle malattie epatiche.