I surgelati intesi come prodotti alimentari, anche conosciuti come “frozen food”, risultano essere quelli più “green” per il pianeta.
Soprattutto in un mercato come quello degli ultimi anni, dove l’ attenzione del consumatore è molto più informata e specifica, soprattutto nei confronti dell’ambiente, oltre alla qualità ed alla sicurezza dal punto di vista sanitario.
Riduzione delle emissioni in 3 anni
I prodotti surgelati e la loro industria, sono riusciti a ridurre le emissioni ambientali, in termini di anidride carbonica riducendola del 10%, acqua anche essa ridotta del 4% ed energia elettrica utilizzandone il 2% in meno.
Il tutto in tre anni, il settore dei surgelati è un settore molto tecnologico e innovativo, sempre al passo coi tempi. Riesce a soddisfare sempre i consumatori, ed anche le esigenze economiche, anticipando delle volte, alcune mutazioni dei mercati.
Bisogna considerare questa netta riduzione dei consumi avvenuta nel processo produttivo, abbinata ad un aumento delle produzioni del 10%, questo fatto ribadisce l’importanza del settore congelati nella nostra alimentazione e nei mercati.
Strategia per ridurre i costi
Questo settore, negli ultimi anni per riuscire a ridurre i costi e di conseguenza le emissioni ha agito in due diverse maniere: la prima è stata quella di ridurre i costi di produzione per ogni tonnellata. Questo grazie all’efficentamento delle risorse durante la fase di produzione, avvalendosi anche delle nuove tecnologie.
La seconda strategia invece è a fini ambientali, finalizzata a ridurre le emissioni, sfruttando al meglio ogni unità energetica. Infatti si è avvalso di grandi investimenti nel campo tecnologico, col fine di riuscire ad auto prodursi l’energia necessaria per l’attività di produzione, surgelamento e stoccaggio dei prodotti. L’obiettivo di questo settore è quello di riuscire a sostituire l’energia auto prodotta, con delle energia rinnovabili, che con gli anni diventano sempre più accessibili per il loro utilizzo.