Monica InnauratoLa natura, nella sua infinita generosità, ci offre una grande varietà di frutti, ognuno dei quali ha un sapore, un colore e una forma unica. Dai piccoli frutti rossi delle bacche alle grandi e succose mele, dalle dolci arance agli esotici ananas, non manca proprio nulla per deliziare il palato di tutti. Oggi vogliamo parlarvi di alcuni frutti che utilizzavano i nostri nonni, che oggi sono rari o addirittura non si trovano più.
Purtroppo, la mano dell’uomo ha posto un limite alla fantasia e alla generosità della natura, portando alla scomparsa di molte varietà di frutta, di verdura e di ortaggi, tesori che probabilmente non avremo mai più il piacere di assaggiare. Ma andiamo a vedere alcuni dei frutti dimenticati e scoprirete se avete avuto la fortuna o il piacere di gustarli almeno una volta nella vita.
I frutti dimenticati
Il corbezzolo è un albero tipico delle regioni mediterranee, dal tronco tortuoso e la corteccia scura. Questo albero fruttifica in autunno, nel periodo compreso tra settembre e novembre. I suoi frutti sono chiamati corbezzoli e sono delle bacche rosse, simili alle fragoline di bosco. Se desiderate provarlo e avete a disposizione un balcone, potete coltivarlo utilizzando un terreno sabbioso o argilloso e posizionandolo in un luogo in pieno sole o parzialmente ombreggiato.
La sorba è un albero che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. I suoi frutti, chiamati sorbe, sono di colore da rosso a giallo-arancio, molto simili a piccole mele. Hanno un sapore acidulo e un profumo intenso. Solitamente vengono utilizzati per produrre liquori, marmellate o come ingrediente per dolci e torte.
La giuggiola è un albero originario dell’Asia, ma diffuso anche in Italia meridionale. I suoi frutti sono delle drupe di colore arancione, molto simili alle albicocche. Hanno un sapore dolce e un aroma intenso. Vengono consumati sia freschi che essiccati e sono utilizzati per la preparazione di dolci, marmellate o bevande.
La nespola è un albero molto diffuso in Italia, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. I suoi frutti, chiamati nespole, sono delle bacche tondeggianti di colore giallo-arancione. Hanno un sapore acidulo e dolce allo stesso tempo. Solitamente vengono consumati freschi, ma possono essere utilizzati anche per preparare marmellate, succhi o liquori.
E altri ancora
La sbergia è una pianta selvatica appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Produce piccole drupe di colore rosso scuro, simili alle ciliegie che hanno un sapore acidulo e vengono consumati principalmente freschi.
La mela cotogna è una varietà di mela molto antica e poco diffusa. Ha una forma irregolare e una buccia ruvida, di colore giallo o verde, che diventa più profumata con la maturazione. La polpa è dura e possiede un sapore acidulo, che si esalta quando viene cotta o utilizzata per produrre marmellate.
La pera volpina è un albero molto diffuso in Italia, soprattutto nelle regioni del Nord. I frutti, chiamati pere volpine hanno una forma allungata simile a una pera, ma con una buccia molto ruvida e spesso di colore bruno-verdastro. Hanno un sapore dolce e sono utilizzati principalmente per la produzione di liquori o canditi.
Martina Pragliola
Manuela Chimera
