In molte località di mare quest’estate non ci si lamenta di altro che delle alghe e delle mucillagini. Tralasciando i turisti che se la prendono con le amministrazioni comunali, ree a dir loro del fatto che non possono farsi il bagno a causa delle alghe (come se le amministrazioni comunali avessero potere sull’inquinamento e sul surriscaldamento globale), ecco che verrebbe spontaneo chiedersi se la presenza di queste alghe sia un bene o sia un male per i nostri mari.
Alghe e mucillaggini, sì o no?
Giustamente le alghe sono una parte naturale dei mari, ma qualcuno si chiede se la loro presenza in eccesso non possa essere indice di un problema di inquinamento. Sia nelle acque salate che in quelle dolci si trovano migliaia di specie di alghe.
Fanno parte dell’ecosistema naturale, fungendo da cibo per diversi animali, da riparo e anche da produttrici di ossigeno. Quindi trovare delle alghe nel mare è perfettamente normale. Quando però le alghe aumentano troppo di numero, non sempre è indice di qualcosa che va storto. Un lieve aumento indica che in quel tratto di mare pesci e affini avranno più ossigeno e di che nutrirsi.
Ma se le alghe sono in numero eccessivo e le mucillagini rendono il mare marroncino e appicicaticcio, ecco che potrebbe indicare due cose:
- l’acqua del mare è troppo calda a causa del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici
- inquinamento: in questo caso fertilizzanti e scorie sono rilasciati nei fiumi e finiscono in mare. Qui causano un processo chiamato eutrofizzazione con aumentata proliferazione delle alghe
In generale, se trovate qualche alga qua e là, può essere normale. Ma se le alghe sono troppe, il mare è pieno di mucillagini, l’acqua è torbida e schiumosa, c’è un pessimo odore, ecco che potrebbe voler dire che quella proliferazione di alghe magari non è legata solamente al surriscaldamento del mare, ma anche a fenomeni di inquinamento.