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Gesto storico in Nigeria: bruciate scaglie di pangolino e altre pelli animali per la salvaguardia della fauna

Il Governo nigeriano è stato chiaro: stop al commercio di pelli animali per la salvaguardia della biodiversità. Così ha deciso di compiere un gesto forte: sono state bruciate in Nigeria una grande quantità di scaglie di pangolino e pelli di animali selvatici. Il pangolino infatti è il mammifero più contrabbandato al mondo e sta rischiando l’estinzione. Vediamo cosa è successo.

Passo storico in Nigeria per la salvaguardia degli animali selvatici e della biodiversità. Nei giorni scorsi si è tenuta nella capitale del paese – Abuja – una manifestazione pubblica in cui tonnellate di scaglie di pangolino e oltre 100 kg di pelli di animali tra cui leopardi, pitoni e coccodrilli, sono state bruciate.

La decisione è stata presa dai funzionari della National Environmental Standards & Regulations Enforcement Agency (NESREA). Il messaggio è chiaro e forte: combattere il commercio di specie esotiche e selvatiche. La NESREA si è liberata di tutte le parti di animali trafficate illegalmente e individuate nel corso di investigazioni. Scaglie di pangolino e pelli di altri animali erano state confiscate grazie a delle operazioni specifiche.

Perché il pangolino è uno degli animali più contrabbandato al mondo

Il pangolino è un mammifero a rischio estinzione. Questo perché si ritiene che le sue scaglie abbiano proprietà terapeutiche, così continuano a essere richiestissime nella medicina tradizionale asiatica, specialmente in Cina. Negli ultimi anni più di un milione di pangolini sono stati catturati e uccisi dai bracconieri.

Anche in Nigeria il numero di sequestri di scaglie di pangolino è aumentato. Per contrastare questo crimine contro gli animali, nel Paese sono stati rafforzati i controlli alle dogane, è stata emanata la Wildlife Law Enforcement Task Force e sono stati condannati i trasgressori. Un gesto forte, questo della Nigeria, che si è guadagnato gli applausi di tutte le associazioni ambientaliste, che hanno augurato al Paese una maggiore cooperazione tra lo Stato, le associazioni e la popolazione locale.