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Galline morte: quali sono le possibili malattie che uccidono i pennuti

Molto spesso chi ha un cortile alleva animali come le galline o i conigli. Che lo si faccia a scopi alimentari o per l’amore che si prova nei confronti degli animali, spesso l’impegno e la dedizione vanno in fumo a causa delle malattie.

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Quest’eventualità molto spesso mette a repentaglio la produzione di grandi aziende, ma anche di piccole imprese locali, che assistono inermi alla strage di pennuti. Uno degli animali particolarmente colpito dalle malattie sono le galline. Oggi andremo a vedere quali sono le malattie più pericolose e i rimedi da adottare.

Le malattie che colpiscono le galline

La prima malattia di cui parleremo è il morbo di Marek, un virus che si trasmette facilmente da un uccello all’altro attraverso i liquidi corporei, le feci o le particelle dell’aria contaminate. Una volta contratta l’infezione, la gallina può manifestare una serie di sintomi, tra cui perdita di appetito, stanchezza, deperimento fisico, debolezza delle zampe e paralisi.

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La malattia di Marek è particolarmente pericolosa perché può diffondersi rapidamente all’interno di un allevamento di polli. L’unico modo per combatterla è la vaccinazione, quando l’animale è ancora giovane.

Un’altra malattia virale e altamente contagiosa che colpisce questi pennuti è la malattia di Newcastel, che si diffonde attraverso il contatto diretto con uccelli infetti o con le loro secrezioni. I sintomi possono variare da una lieve forma respiratoria a una forma più grave che può portare a diarrea, paralisi e morte. Anche in questo caso, l’unica arma per combatterlo è la vaccinazione.

Infine, l’ultima malattia con cui spesso ci si ritrova a fare i conti è la difterite, causata da un batterio chiamato Corynebacterium, che può contaminare le galline attraverso il contatto con cose infette o attraverso vettori come i pidocchi.

Questo batterio produce una tossina che danneggia il sistema respiratorio, causando sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratoria e una membrana grigiastra o bianca sulle tonsille e sulla parte posteriore della gola. Per combatterlo, oltre al vaccino è possibile utilizzare la tintura di iodio.