Monica InnauratoUn recente studio condotto dall’Università Tecnologica Federale del Paraná ha rivelato un utilizzo innovativo per i fondi di caffè, che potrebbe avere un impatto significativo nella lotta all’inquinamento da erbicidi. Ogni anno, milioni di tonnellate di fondi di caffè vengono scartate, contribuendo allo spreco di risorse e all’inquinamento ambientale.
Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che questi residui possono essere trasformati in un potente agente assorbente per il bentazone, un comune erbicida impiegato in agricoltura.
Il processo sviluppato dagli scienziati consiste nell’attivazione del carbonio presente nei fondi di caffè tramite cloruro di zinco, che rende il materiale in grado di rimuovere il bentazone dall’acqua con una percentuale di successo del 70%. Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta importante nella lotta contro l’inquinamento da erbicidi, fornendo una soluzione sostenibile ed efficace per la purificazione dell’acqua contaminata.
Come i fondi di caffè purificano l’acqua
Durante gli esperimentigli scienziati hanno osservato che il carbone attivo derivato dai fondi di caffè può anche ridurre l’effetto dannoso del bentazone sulle piante, proteggendo così l’ambiente.
La contaminazione delle acque è una sfida ambientale globale e la ricerca di soluzioni efficaci per prevenire l’inquinamento idrico è di fondamentale importanza per la conservazione della biodiversità e la tutela della salute. Il lavoro svolto da questa Università rappresenta un passo avanti nel campo della sostenibilità ambientale in quanto offre una nuova prospettiva su come i rifiuti organici possano essere valorizzati per combattere l’inquinamento da erbicidi.
La pubblicazione di questo studio sul Journal of Chemical Technology and Biotechnology testimonia l’importanza e la rilevanza di questa ricerca, che potrebbe avere implicazioni significative per le industrie, gli enti di regolamentazione e la società nel suo insieme. L’utilizzo dei fondi di caffè come agenti assorbenti per i erbicidi rappresenta un esempio concreto di come la valorizzazione dei rifiuti organici possa contribuire a ridurre l’impatto negativo delle attività umane sull’ambiente.
Martina Pragliola
