Dopo i casi di intossicazione in Campania da Mandragora e Stramonio, andiamo a parlare di queste 2 piante, confuse spesso con gli spinaci, per imparare a riconoscerle e ad evitarle.
La mandragora
La Mandragora è una pianta velenosa che si trova in diverse parti del mondo, tra cui Europa, Asia e Nord Africa. La sua radice a forma umana è stata oggetto di molte leggende e credenze nel corso della storia e alcune di queste credenze persistono ancora oggi.
Questa pianta contiene diverse sostanze tossiche, tra cui alcaloidi come l’atropina, la scopolamina e la mandragorina. Queste sostanze possono causare una vasta gamma di effetti sul corpo umano, tra cui allucinazioni, vertigini, confusione mentale, allargamento delle pupille, secchezza delle fauci, aumento del battito cardiaco, paralisi e persino morte.
Il pericolo principale associato alla mandragora è l’avvelenamento. Anche una piccola quantità di questa pianta può causare gravi problemi di salute, sopratutto se ingerita o se le foglie o le radici entrano in contatto con la pelle o con gli occhi. L’inalazione dei fumi delle foglie bruciate può anche essere pericolosa e causare effetti allucinogeni.
Lo Stramonio
Lo stramonio è una pianta tossica, appartenente alla famiglia delle Solanacee, diffusa in molte parti del mondo. È riconosciuta anche con il nome di Datura e le sue varie specie hanno nomi differenti in base alla regione in cui crescono, come ad esempio la Datura stramonium, la Datura innoxia e la Datura metel.
La pianta contiene diverse sostanze chimiche psicoattive, tra cui l’atropina, la scopolamina e l’iposcina, che possono causare effetti tossici sul sistema nervoso centrale. Queste sostanze hanno proprietà allucinogene, sedative, anticolinergiche e deliranti, che possono indurre stati di confusione mentale, allucinazione, agitazione, paranoia, perdita della memoria e disturbi della percezione del tempo.
L’assunzione di Stramonio può causare effetti collaterali anche molto gravi, come crisi epilettiche, convulsioni, coma, arresto cardiaco e respiratorio e persino la morte. Il rischio di effetti avversi aumenta con la quantità di sostanza assunta.