Il latte fresco ha i giorni contati? Il dubbio c’è, dopo la decisione assunta da una delle più quotate aziende italiane. Stiamo parlando di Granarolo, la quale ha recentemente annunciato alcune importanti novità per quanto riguarda le tecniche adottate.
I piani alti hanno sancito di immettere sul mercato una tipologia dalla maggiore conservazione, fino a dieci giorni. Tale durata supera in modo netto il limite massimo fissato dal legislatore nazionale, che per latte fresco ne intende uno consumabile entro i sei giorni successivi alla data di confezionamento.
Come la siccità potrebbe provocare il ritiro del latte fresco
La politica applicata dal legislatore si fonda su validi presupposti. Che, in ottica futura, perderanno forse importanza, dati i progressi effettuati sul campo dagli operatore di settore.
Nella fattispecie, Granarolo ha comunicato di aver ottenuto lo stesso gusto (parola degli assaggiatori) e qualità nutritive con gli articoli a più lunga conservazione. Le modifiche alla politica influiranno pure sui prodotti delle centrali del latte di Milano e della Calabria.
Sulla svolta della Granarolo hanno pesato due fattori: la riduzione degli sprechi alimentari e il peggioramento delle condizioni climatiche. Le ultime ricerche eseguite da agenzie esterne hanno confermato che gli sprechi alimentari rappresentano una criticità permanente.
Un utilizzo più efficiente dei beni gioverebbe all’immagine del marchio, che dimostrerebbe, non solo con le parole, ma anche con i fatti, di perseguire obiettivi virtuosi.
Il secondo aspetto preso in analisi attiene alle condizioni meteorologiche. Una siccità come quella riscontrata nella passata stagione estiva non capitava da secoli. Ciò ha provocato degli ovvi scompensi in varie filiere, compresa quella casearia.
La minore erba a disposizione delle mucche ha avuto delle ripercussioni e l’amministrazione delle risorse naturali deve segnalare dei progressi. In caso contrario, gli operatori sarebbero pressoché costretti ad adottare dei pesanti rincari, andando a ledere la clientela.