Gli amanti dei funghi porcini sanno bene che raccoglierli presuppone una buona conoscenza ed esperienza, in quanto esistono diverse specie di porcino che possono essere tossiche. Purtroppo nonostante i divieti e le regolamentazioni, in molti posti d’Italia alcuni esperti li raccolgono senza certificazioni per poi rivenderli a commercianti o privati.
In questo articolo non vogliamo di certo insegnarvi come riconoscere i funghi, questo compito spetta a persone qualificate. Dal canto nostro ci teniamo soltanto a informare i lettori sulle caratteristiche di alcuni funghi tossici.
Voi sapreste identificare un porcino? Partiamo dal nome, questo strano appellativo deriva dal fatto che questo fungo venga trovato dai suini. Per riconoscerli, basta osservare il cappello, umido e marroncino chiaro e lo stelo bianco. Un altro segno distintivo è l’ottimo aroma che spande nell’aria.
I porcini sono originari delle regioni temperate e crescono in ambienti boschivi, preferibilmente in luoghi umidi e ricchi di alberi come querce, faggi e castagni.
Il porcino malefico
Il fratello cattivo del porcino si chiama invece porcino malefico e si distingue facilmente per il suo aspetto caratteristico: ha un cappello di colore rosso intenso con sfumature gialle e un gambo spesso e robusto, di colore giallo-ocra, che si schiarisce verso la base. La parte inferiore del cappello presenta dei pori piccoli e tondi, di colore giallo vivo, che producono una polvere di colore verde-oliva quando vengono strofinati.
Nonostante la sua bellezza questo fungo è estremamente tossico. Contiene una sostanza chimica chiamata ibotenic acid, che viene convertita in muscimol durante il processo di essiccazione. Entrambe le sostanze sono responsabili degli effetti tossici del fungo.
È fondamentale evitare il consumo di porcino malefico e in generale, di tutti i funghi selvatici, a meno che non siate esperti micologi in grado di riconoscere le specie commestibili. Anche un solo esemplare di questo fungo velenoso può essere fatale se ingerito, anche perché non esiste un antitodo specifico.