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È sicuro riutilizzare le bottiglie di plastica? La risposta di un’esperta

L’esperta di riciclo avverte sui rischi del riutilizzo delle bottiglie di plastica, evidenziando problemi di contaminazione batterica e suggerendo alternative più sicure per ridurre l’uso della plastica monouso.

Nel contesto attuale, la crescente attenzione verso le problematiche ambientali ha portato molte persone a riflettere sulle proprie abitudini di consumo, in particolare riguardo all’uso della plastica. Mentre sempre più individui optano per alternative sostenibili come borracce in acciaio o vetro, è comune imbattersi in situazioni in cui si acquista acqua in bottiglia di plastica. Ci si chiede quindi se sia sicuro riutilizzarle. Un’esperta di riciclo ha recentemente discusso questo tema, chiarendo i potenziali rischi legati a questa pratica comune.

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Riutilizzo delle bottiglie di plastica: un’analisi dei rischi

Riempire una bottiglia di plastica già utilizzata è un’abitudine diffusa, spesso motivata da esigenze di praticità o dalla volontà di ridurre gli sprechi. Tuttavia, la domanda principale è se tale pratica possa compromettere la salute. L’esperta di riciclo ha evidenziato che molte bottiglie di plastica sono fatte di PET (polietilene tereftalato), un materiale progettato specificamente per un utilizzo monouso. Questo significa che non è concepito per essere lavato e riutilizzato, il che solleva preoccupazioni in merito alla sicurezza alimentare.

Col passare del tempo, il PET può rilasciare sostanze chimiche nell’acqua, in particolare se esposto a temperature elevate o sollecitazioni fisiche. Sebbene studi suggeriscano che il rilascio di queste sostanze rimanga al di sotto dei livelli considerati dannosi per la salute umana, la questione principale riguarda la contaminazione batterica. Ciò rende il riutilizzo delle bottiglie di plastica un tema complesso, che richiede una valutazione attenta.

Contaminazione batterica: i motivi per cui evitare il riutilizzo

Uno dei principali problemi legati al riutilizzo delle bottiglie di plastica è l’accumulo di batteri e funghi. Anche dopo un risciacquo, la pulizia non è mai completamente efficace. Le bottiglie tendono a trattenere umidità e residui organici, e la loro forma con collo stretto e microfessure facilita la proliferazione di microrganismi. Inoltre, l’uso di acqua calda o detergenti aggressivi può danneggiare il materiale, aumentando il rischio di rilascio di sostanze chimiche indesiderate.

Uno studio condotto dalla Columbia University ha rivelato che una bottiglia di plastica può contenere fino a 370.000 particelle microscopiche di plastica, inclusi microplastiche e nanoparticelle. Questi contaminanti potrebbero accumularsi nel corpo e, nel lungo termine, provocare danni all’apparato digerente e respiratorio. La questione della sicurezza delle bottiglie riutilizzate diventa quindi una preoccupazione seria e merita un’attenta considerazione.

Le conseguenze di un uso prolungato delle bottiglie di plastica

Riutilizzare una bottiglia di plastica per un periodo prolungato può creare un ambiente favorevole alla crescita batterica. Il contatto con la bocca e le mani introduce costantemente germi e impurità nell’acqua contenuta. Uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives ha dimostrato che le bottiglie utilizzate senza una corretta pulizia per una settimana presentano livelli di batteri superiori a quelli riscontrati in una tavoletta del WC. Questo è dovuto al fatto che la plastica trattiene tracce di saliva e residui alimentari, creando condizioni ideali per la proliferazione microbica. Anche il modo in cui si conserva la bottiglia può influire sulla sicurezza dell’acqua. Ad esempio, lasciarla in auto sotto il sole o vicino a fonti di calore può accelerare il rilascio di microplastiche.

Opzioni alternative per un consumo più sicuro

Secondo l’esperta di riciclo, il riutilizzo delle bottiglie di plastica dovrebbe essere limitato a situazioni di emergenza. Esistono diverse alternative più sicure per idratarsi, tra cui:

Bottiglie in vetro: facili da pulire e riutilizzabili senza rischi chimici.
Borracce in acciaio inossidabile: leggere e termiche, ottime per mantenere l’acqua fresca.
Caraffe filtranti: ideali per chi desidera bere acqua del rubinetto con impurità ridotte.
Acqua del rubinetto: in Italia sottoposta a rigorosi controlli di qualità, è una scelta sicura e sostenibile.

Identificare le bottiglie di plastica più sicure

Se si decide di riutilizzare una bottiglia di plastica, è importante controllare il numero di riciclo riportato sul fondo. I più comuni sono:

PET (1): progettate per un uso monouso, quindi sconsigliate per il riutilizzo.
HDPE (2) e PP (5): materiali più sicuri, ma comunque non destinati a un uso prolungato.

È consigliabile evitare bottiglie contenenti BPA (bisfenolo A), una sostanza chimica controversa che può interferire con il sistema ormonale.

La discussione sull’uso e il riutilizzo delle bottiglie di plastica è fondamentale per promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza di scelte sostenibili per la salute e per l’ambiente.