Dalle Alpi arriva l’allarme nei confronti di un insetto. Si tratta del bostrico dell’abete rosso e sta distruggendo i boschi alpini. A complicare il tutto c’è il fatto che la siccità sta contribuendo a far diffondere ancora di più il parassita, mentre la tempesta Vaia ha aggiunto ulteriori danni all’ecosistema alpino.
Cosa fa l’insetto noto come bostrico agli alberi?
L’insetto in questione è il Bostrico tipografico. La tempesta Vaia ha dato il via alla situazione perfetta per la proliferazione di questo parassita. Successivamente è arrivata la siccità che ha contribuito a farlo diffondere più velocemente in quanto l’insetto prospera nei climi aridi e asciutti.
La tempesta, infatti, ha indebolito gli alberi che sono stati così facilmente vittime del bostrico. Questo insetto ha l’insana abitudine di penetrare al di sotto della corteccia degli alberi, scavando poi gallerie che vanno a danneggiare il sistema linfatico della pianta. Gli abeti, danneggiati dalla tempesta, sono stati aggrediti dall’insetto: le lesioni causate sulla corteccia, infatti, hanno costituito un punto di ingresso perfetto per il bostrico.
Diversi alberi sono i prediletti del bostrico, ma fra di essi ci sono anche gli abeti rossi, gli abeti bianchi, il pino silvestre e anche il larice. Nel giro di pochissime settimane gli insetti possono letteralmente uccidere una pianta.
A lanciare l’allarme è stata la Coldiretti che ha avvisato tutti: bisogna proteggere l’ecosistema dei boschi del Friuli Venezia-Giulia, del vento e del Trentino Alto-Adige, quelli maggiormente minacciati dall’insetto in questione. Per questo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha chiesto a Francesco Lollobrigida, il neo nominato Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, a Gilberto Picchetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e ai vari presidenti delle regioni interessati da questa piaga di ideare un programma di eradicazione di questo insetto, procedendo anche a risanare l’ambiente.
La proposta è quella di inserire nell’ambiente un insetto antagonista per contrastare questo parassita, ma prima di adottare questo metodo di lotta biologica è sempre bene esaminare a fondo tutti i pro e i contro per evitare disastri ambientali.
Foto: Francisco Welter-Schultes, CC0, via Wikimedia Commons