Il settore della cura del corpo contribuisce tra lo 0,5 e l’1,5 per cento alle emissioni globali di gas serra, secondo le ricerche di Quantis.
Purtroppo, il problema verte sull’intera rete di produzione: le materie prime adottate hanno un impatto di circa il 10 per cento sulle emissioni di anidride carbonica, mentre il packaging pesa il doppio. La parte peggiore riguarda, però, le modalità d’uso dei consumatori, che incidono nella misura del 40 per cento sull’ammontare complessivo.
L’adozione di comportamenti virtuosi è inevitabile, anche nella realizzazione di prodotti con ingredienti naturali e packaging eco-sostenibili.
Come prendersi cura del corpo in chiave green
Le creme per il corpo sono senz’altro uno dei prodotti beauty maggiormente applicati. Nonostante la loro efficacia di trattamento, comportano un prezzo alto da pagare, pure in termini di salute dell’ecosistema. Ad esempio, elementi adoperati da certe case hanno delle serie controindicazioni.
Per fortuna, non tutti gli operatori della filiera rimangono indifferenti al tema della ecosostenibilità. Delle compagnie immettono in circolazione delle creme ottenute nel pieno rispetto del Pianeta, data la rinuncia ad adattivi chimici, la massimizzazione del riciclo e il solo impiego di energia rinnovabile.
Le buone abitudini da porre in atto riguardano pure i piccoli gesti quotidiani, come il modo di lavarsi. Una doccia veloce di circa 10 minuti richiede 60 litri d’acqua, contro gli almeno 100 nel caso in cui si opti a favore di un bagno in una vasca di medie dimensioni. Manco a dirlo, se l’intenzione è di stare sotto il getto d’acqua per un periodo maggiore, il consumo sarà identico.
La soluzione ideale è di ricorrere a una doccia di pochi minuti calda, per aprire i pori, insaponarsi chiudendo il getto e infine risciacquarsi con acqua fredda così da tonificare il derma.
Inoltre, i detergenti sarebbero da preferire ai classici saponi liquidi. In primo luogo, perché hanno di solito un packaging senza plastica e poi per via dell’assenza di conservanti e della durata maggiore.
Per concludere, lasciare sgorgare l’acqua dal rubinetto è una pessima abitudine, un vero e proprio spreco.