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Cresce l’allerta per le arance con ‘macchia nera’ dall’estero: ecco il motivo e cosa sta accadendo

Cresce l’allerta per le importazioni di agrumi contaminati dalla ‘macchia nera’ in Puglia, con Coldiretti che sollecita misure di controllo più severe per tutelare l’agricoltura locale e la salute dei consumatori.

In Puglia, cresce la preoccupazione per l’arrivo di arance contaminate da un fungo noto come ‘macchia nera’. L’allerta è stata lanciata da Coldiretti Puglia, che ha basato le sue affermazioni su un rapporto di Europhyt Interceptions. Questo documento ha rivelato che, nei soli mesi estivi e autunnali del 2024, sono stati identificati carichi di agrumi contaminati provenienti da diverse nazioni, tra cui Sudafrica, Zimbabwe, Argentina, Uruguay ed Eswatini.

Il recente regolamento di esecuzione dell’Unione Europea, numero 505/2025, ha esteso le misure temporanee per gli agrumi importati da Argentina, Brasile, Sudafrica, Uruguay e Zimbabwe. Queste misure sono state adottate per prevenire la diffusione del parassita Phyllosticta citricarpa, responsabile della malattia conosciuta come macchia nera degli agrumi. Il nuovo regolamento, attivo dal 1° aprile 2025, prolungherà tali restrizioni fino al 31 marzo 2028. Coldiretti ha sottolineato l’importanza di intensificare i controlli sulle importazioni, specialmente quando si registrano violazioni che minacciano la produzione di agrumi in Europa.

Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha sottolineato che la regione non può affrontare ulteriori minacce da virus provenienti dall’estero, dopo le precedenti crisi legate alla ‘tristeza’ degli agrumi e alla Xylella fastidiosa. Ogni anno, il settore agrumicolo pugliese è esposto a gravi rischi, tra cui importazioni di prodotti senza la necessaria certificazione, crolli dei prezzi e danni ambientali. Queste problematiche hanno ripercussioni economiche significative sui produttori locali e sulla salute dei consumatori, richiedendo un intervento deciso.

Particolare attenzione è stata rivolta all’importazione di arance dal Sudafrica, che spesso risultano contaminate dalla malattia della macchia nera. Questa patologia è altamente contagiosa e compromette sia la qualità che la quantità dei frutti, rendendoli inadeguati per il mercato fresco. Coldiretti ha lanciato un allerta riguardo alla diffusione di virus e patogeni, evidenziando la storicità e la gravità delle malattie come il Phyllosticta citricarpa, registrato per la prima volta in Australia nel 1895. La ‘tristeza’ degli agrumi e il mal secco sono altre malattie preoccupanti, con origini geografiche diverse e un potenziale devastante per le coltivazioni.

Le importazioni di agrumi dall’estero, prive di certificazione, hanno contribuito alla diffusione di malattie che minacciano il patrimonio agricolo italiano. L’assenza di controlli adeguati all’ingresso di materiale vegetale nell’Unione Europea ha esposto il settore agricolo a rischi significativi, facilitando l’arrivo di virus dannosi come la ‘tristeza’. Coldiretti ha denunciato che le attuali politiche europee sono troppo permissive, consentendo l’ingresso di prodotti senza le necessarie misure di quarantena, mentre i prodotti nazionali affrontano lunghe e complesse procedure di esportazione.

spesa

Nel territorio pugliese, si contano 1.041 aziende agricole impegnate nella produzione di agrumi, rappresentando il 9% del settore agroalimentare locale. La produzione di clementine, arance e mandarini raggiunge 1,9 milioni di quintali. È fondamentale valorizzare questo patrimonio attraverso piani straordinari e sostegni al reddito, considerando la crescente concorrenza di prodotti provenienti da altri Paesi che ha portato a una riduzione dei prezzi di vendita. In provincia di Foggia, si producono 103mila quintali di arance e limoni, in un contesto già vulnerabile a dissesti idrogeologici e con storici agrumeti.

Il sistema di controllo dell’Unione Europea è sotto accusa per la sua inefficacia nel prevenire l’ingresso di materiale vegetale infetto. Coldiretti ha evidenziato la necessità di una riforma delle politiche europee, chiedendo misure più rigorose per garantire la salute delle coltivazioni. La crescente incidenza di virus e insetti, accentuata dai cambiamenti climatici, richiede un approccio più proattivo sia a livello comunitario che nazionale. È cruciale avviare una task force dedicata per affrontare queste sfide, promuovendo l’innovazione in agricoltura attraverso tecnologie avanzate e pratiche sostenibili, in linea con le nuove normative della Commissione Europea in materia di genetica vegetale.