Chiamata nei modi più disparata (anche dialettali in certe zone d’Italia), la melissa è una pianta officinale, facilmente riconoscibile per via della favolosa fragranza emanata. Il suo habitat naturale è l’alta montagna e, come affermano gli esperti di settore, vanta diverse proprietà utili al benessere dell’organismo.
L’importante è saperla utilizzare nei modi corretti, affinché la coltivazione cresca al meglio. In caso contrario, sarà, infatti, ben difficile ottenere gli esiti auspicati e non potrebbe essere altrimenti. Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a conoscerla, cercando di capire cosa la differenzia e la rende tanto apprezzata dalla comunità di appassionati.
Una pianta dalla fantastica fragranza e dai notevoli benefici per la salute
Prima, però, cerchiamo di capire in che modo riconoscerla, senza andarla a confondere con tipologie simili. La varietà della natura tende, infatti, a mandare in confusione i non addetti ai lavori e saperne le peculiarità consente di stabilire un efficace piano d’azione.
Innanzitutto, cominciamo col dire che la melissa ha origine esotica, in quanto proviene dalla parte occidentale dell’Asia, anche se pure in Europa trova ampio spazio, nell’area bagnata dal Mare Mediterraneo.
Si inserisce nel gruppo delle Lamiaceae ed è facile intuirlo, poiché, alla pari delle “sorelle” salvia e menta piperita, emana un aroma sublime. La singolare forma della forma, richiamante quella di un cuore, rende piuttosto facile individuarla. E poi l’aspetto ruvido con margine frastagliato la distingue dalla massa.
Se trattata con i giusti accorgimenti, la melissa darà dei buonissimi frutti. L’importante è avere sufficiente pazienza e applicare alla lettera le istruzioni degli operatori del campo. Il periodo idoneo alla fioritura è proprio quello attuale, ovvero il mese di maggio, e si protrae per la quasi totalità della stagione estiva, concludendo il suo regolare ciclo ad agosto.
Da secoli sono conclamate le qualità calmanti e antispasmodiche, il principale punto di forza. La medicina stessa ne ha attestato l’impatto positivo sulla salute dell’uomo, ribadendolo pure nell’epoca attuale.