Le vediamo spesso nei film di avventura, ma esistono davvero (anche qui da noi) e sono pericolose: stiamo parlando delle sabbie mobili. E possono causare delle vittime: purtroppo un 38enne ne è stato vittima in provincia di Genova. Ma cosa sono esattamente le sabbie mobili? Perché sono pericolose? E cosa dobbiamo fare se rimaniamo intrappolati?
Attenzione alle sabbie mobili
Con il termine di sabbie mobili si intendono strati di sabbia che sono saturi di acqua. Tendenzialmente si sviluppano nelle paludi o lungo le rive dei fiumi e dei laghi. Talvolta, invece, le troviamo sulle spiagge.
Questa sabbia apparentemente sembra solida, ma quando ci si cammina sopra si finisce intrappolati e risucchiati. Il meccanismo tramite il quale si formano è affascinante. In questi ambienti umidi, l’acqua sale dal sottosuolo e va a riempire i pori che rimangono fra i granuli della sabbia.
Si parla di liquefazione. Quando la sabbia si satura d’acqua, l’attrito normalmente presente fra i granelli di sabbia di diminuisce e la sabbia diventa morbida e cedevole. Per questo vi finiamo intrappolati dentro.
Nel caso capitasse di trovarsi bloccati nelle sabbie mobili, quello che bisogna fare è:
- evitare di farsi prendere dal panico e non agitarsi. Questo perché aumentiamo la velocità di risucchio
- cominciamo col toglierci da dosso gli oggetti più pesanti, in modo da alleggerire il carico
- muoviamo piano piano le gambe in modo da permettere all’acqua di infilarsi fra i granelli di sabbia
- se qualcuno corre in nostro soccorso, farci lanciare una corda o un oggetto lungo a cui aggrapparsi per aiutarsi durante l’uscita
- cercare di stendersi sulla schiena per galleggiare meglio
- provare a nuotare molto lentamente verso le zone di terraferma
Occhio poi che le sabbie mobili possono diventare pericolose perché, intorno a esse, possono svilupparsi anche dei piccoli vulcani di fango. Inoltre possono causare frane.