Il ranuncolo è una pianta molto diffusa, per via dei suoi fiori molto eleganti e la rusticità della pianta.
Questa pianta è una pianta che ben si adatta alla coltivazione, per via della sua predisposizione all’essere selvatica. Dunque si adatta molto bene a qualsiasi situazione, purchè non sia estrema. Infatti anche il ranuncolo ha bisogno di alcune cure necessarie, vediamo quali sono, in modo da poter ammirare i sui fiori nel periodo primaverile. Ovviamente rispettando il periodo di semina.
Storia del ranuncolo
Il ranuncolo è una pianta originaria dell’Asia, ma la specie si è poi diffusa rapidamente in tutto il mondo, dall’Europa all’America del Nord, fino al Sud America e Africa. Si pensa che il ranuncolo abbia origini secolari, nel Cretaceo, circa 65-145 milioni di anni fa. In Italia i primi cenni di coltivazione di questa pianta risalgono a molti secoli fa.
I ranuncoli venivano coltivati e apprezzati per i loro fiori ornamentali in pieno Rinascimento italiano, intorno al XV secolo. In particolare, la città di Padova, nel nord Italia, divenne famosa per la sua produzione di ranuncoli.
I fiori di questa pianta, nel linguaggio dei fiori rappresentano la bellezza, e vengono associati ad un fascino malinconico. Nella religione Cristiana, i ranuncoli vengono portati in dono alla vergine Maria durante la settimana santa.
Come coltivare il ranuncolo
Per coltivare questa pianta non serve essere molto pignoli, basta solamente prestare attenzione alle ore di esposizione diretta ai raggi solari. Per tanto stiamo parlando di una pianta molto rustica, in grado di adattarsi a molte situazioni.
Partiamo nel periodo autunnale con il trapianto dei bulbi, iniziamo in questo periodo in modo tale da arrivare alla primavera con la pianta cresciuta e pronta a fiorire. Quindi procuriamoci dei vasi profondi e sotterriamo il bulbo, circa 2 centimetri.
Cerchiamo di posizionare il vaso in modo tale che riceva dalle 6 alle 8 ore di luce diretta del sole durante il giorno. Ed infine annaffiamo quando la terra è secca.