Col caro bollente dobbiamo, volente o nolente, fare i conti: ecco allora come risparmiare sull’accensione dei termosifoni.
Come risparmiare sull’accensione dei termosifoni: la maggioranza sbaglia
La prevalenza dei consumatori ha l’abitudine di accenderli in base al momento: quando, appena scesi dal letto, si svestono e lavano prima di uscire, un po’ a pranzo e, infine, verso il tardo pomeriggio, per riscaldare l’abitazione e prepararla in vista della sera.
Eppure, non è il metodo corretto da seguire poiché i termosifoni sono freddi e, all’attivazione della caldaia, occorre una certa quantità di gas per raggiungere la temperatura prestabilita. Solo in quel momento i caloriferi cominceranno a emanare calore. Dunque, immaginando di ripetere questa operazione più volte lungo la giornata, lo spreco di energia è assicurato.
Secondo gli esperti, il metodo ideale da applicare consiste nell’impostare la temperatura del riscaldamento intorno ai 17-18 gradi e di mantenerla in funzione in maniera costante, per la durata necessaria, a seconda delle proprie esigenze, alzando il termostato di un paio di gradi quando si è in casa o verso sera.
I costi legati al consumo non sono tutti uguali, in quanto vanno presi in considerazione diverse variabili. Ad esempio, la dimensione della stanza di casa da riscaldare e la presenza o meno di infissi di qualità. Occhio poi che non ci siano delle perdite perché il costo in bolletta rischierebbe di lievitare sensibilmente.
Gli appartamenti saranno sempre più facili da tenere sotto controllo, mentre per le villette, avendo le pareti esposte alle intemperie, c’è qualche difficoltà ulteriore da porre in preventivo. Anche la collocazione geografica incide parecchio: un abitante del Trentino avrà spese maggiori da sostenere, dato il freddo pungente, rispetto a uno del Meridione.
La sfida da superare in futuro sarà quella di rendere le fonti di energia alternativa più accessibili alla popolazione media, sia dal punto di vista burocratico sia economico.