L’età delle galline varia in media tra i 10 e i 15 anni, ma la capacità di deporre le uova viene conservata per un periodo massimo di 5 anni.
Chi svolge un’attività commerciale di allevamento deve prenderne atto. Anche perché dall’altra parte, potrebbe trovare un venditore disposto ad approfittarsi della mancanza di esperienza.
I segni per determinare l’età delle galline
Insomma, la capacità di effettuare una stima corretta è necessaria nel momento di gestire un’ampia fattoria. Le voci da prendere in considerazione sono molteplici: lo stato del becco, l’addome e le zampe, senza poi dimenticare lo stato delle uova.
Per valutare l’età dei polli o delle galline, si consiglia di osservare le loro caratteristiche fisiche.
Il principale è il becco, che consente di separare gli esemplari giovani dai meno. In quelli fino a un anno di età, hanno una struttura più morbida e un colore giallo brillante. Con la maturazione diventa, invece, grigio e opaco. Inoltre, vengono a formarsi dei segni di invecchiamento.
Vale poi la pena di analizzare le condizioni delle zampe, tendenti al colore giallo nel caso dei polli. La tonalità diventa opaca con l’avanzare dell’età.
Un indicatore sono poi gli speroni. Fino ai sei mesi, ricordano quelli di piccole foche, mentre nel prosieguo si ossificano. Il tasso di sviluppo degli speroni è compreso tra 1,5 e 2 cm all’anno.
La giovane età delle galline emerge da ulteriori fattori, nel dettaglio:
- da toni intensi dei lobi delle orecchie;
- dall’addome tenero;
- dal piumaggio piuttosto brillante e delicato;
- dal peso (se hanno sei mesi raggiungono circa 1,5 chili);
- da una ricca pigmentazione. Quando si valuta il tono bisogna essere prudenti perché il consumo in notevoli quantità di farina di mais, erba medica o zucca incrementa il pigmento, da cui gli errori eseguiti nella verifica;
- da occhi con una forma convessa, colorazione chiara e lucentezza;
- dal comportamento vivace;
- dalla leggerezza nel volo;
- dalla forma rotonda del petto.