Vivere Green

Come modificare l’annaffiatoio per renderlo più funzionale con un semplice cucchiaio: lo ha spiegato un giardiniere

Lo sapevi che tutto quello che ti serve per renderti la vita più facile quando innaffi le piante è un cucchiaio? Con questo trucchetto dei giardinieri potrai rendere più efficace e funzionale il tuo innaffiatoio, regolando al meglio il flusso d’acqua, senza dargliene troppa o troppo poca. Ecco dunque come modificare l’annaffiatoio usando il trucchetto del cucchiaio.

Prova a mettere un cucchiaio sull’annaffiatoio: vedrai che risultati

Tutto quello che dovete procurarvi è un annaffiatoio (di quelli con la proboscide, non di quelli con l’erogatore largo), un vecchio cucchiaio che non usate più e delle fascette. Ora prendete l’annaffiatoio e attaccate il cucchiaio sulla base inferiore della proboscide, fissandolo bene con delle fascette (lo scotch rischia di staccarsi con l’acqua). Se non avete delle fascette potete provare con del nastro adesivo, ma anche in questo caso la colla, venendo a contatto con l’acqua, potrebbe sciogliersi dopo un po’.

Il cucchiaio deve essere posizionato lungo la parte inferiore del beccuccio, lasciando sporgere solo la testa del cucchiaio, in modo da poter direzionare meglio il getto d’acqua. Quando inclineremo l’annaffiatoio, l’acqua, uscendo, andrà a sbattere sul cucchiaio e si distribuirà a pioggia sulle piante, formando una sorta di cupola d’acqua.

Irrigatore

In questo modo eviteremo di dare troppa acqua a una singola pianta e non direzioneremo sulle piante un getto troppo intenso. Inoltre, così facendo, potremo ampliare l’area di irrigazione, svolgendo questo compito più velocemente.

Ricordiamoci poi sempre di non bagnare con eccessiva frequenza le piante, altrimenti rischiamo di far marcire le piante (con la sola eccezione delle mangrovie, le piante non amano l’eccessiva umidità a carico delle radici). Il problema è che se le radici marciscono, difficilmente si riuscirà a recuperare la pianta.

acqua giardino

Inoltre le piante vanno innaffiate la mattina presto o la sera tardi, quando non c’è più il sole. E questo soprattutto d’estate, onde evitare che l’acqua evapori subito.