A differenza di quelle asiatiche e verdi, le cimici dei letti non danneggiano le colture, bensì “solo” l’uomo e certi animali domestici.
Un insetto davvero temibile, difficile da individuare e subdolo poiché riesce a vivere per parecchio tempo senza alimentarsi. Inoltre, le sue punture, nella prevalenza dei casi, non si avvertono nell’immediato.
Andiamo a vedere meglio in cosa consistono, il loro comportamento, i trattamenti corretti da porre in pratica per prevenire i rischi di infestazione e come sbarazzarsene.
I segnali della presenza delle cimici dei letti
Riconoscere l’esemplare è facile, poiché ha una lunghezza di 5 o 6 mm, a seconda del fatto che sia maschio o femmina. Il corpo ha forma ovale ed è appiattito sul dorso, con una tonalità rosso-brunastra. Possiede un evidente rostro allungato, tenuto ripiegato all’indietro in posizione di riposo, sotto il torace.
Come lascia presagire il nome, l’habitat prediletto sono i luoghi umidi e ricchi di tessuti. Ancora meglio se le prede (ossia noi!) vi sostano di notte. Il letto si presta alla perfezione, tuttavia le cimici dei letti gradiscono pure ulteriori “alloggi”, dalle crepe alle fessure, ai piccoli nascondigli. Non sopportando la luce, di giorno cercano riparo, mentre escono di note, assetate di sangue.
Le parti del corpo principalmente aggredite sono quelle scoperte, nello specifico intendiamo:
- il viso;
- il collo;
- le mani;
- gli arti superiori.
La principale via di trasmissione sono le persone (o gli oggetti) venute in contatto col parassita. In caso di loro comparsa, bisogna anzitutto individuare il luogo dell’infestazione ed eliminare il nido, nonché gli oggetti infestati, ad esempio il materasso.
In questa seconda circostanza si deve eliminare il nido e gli eventuali oggetti attaccati, ad esempio il materasso. Con una macchina del vapore, il getto bollente va indirizzato sul focolaio così da eliminare la minaccia, poiché le cimici dei letti non resistono a temperature superiori ai 60 gradi.