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Cambiamento climatico: per contrastarlo avevano fatto una cosa davvero eccezionale

Nel corso di un’indagine archeologica in Bolivia, a Carangas, una regione contraddistinta da condizioni atmosferiche parecchio rigide, è stata fatta una scoperta sensazionale. A quanto pare in questa zona, segnata da temperature particolarmente aride e fresche, gli abitanti si riunivano presso alcuni luoghi sacri, contro il cambiamento climatico.

Nessun documento ne parla in maniera esplicita, eccetto in un antico documento del sacerdote spagnolo Bartolomé Álvarez, da qui il fatto che finora nessuno lo aveva mai cercato.

Un luogo di culto contro il cambiamento climatico

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Il design e la regolarità di una struttura, chiamata Waskiri, hanno, in particolare, colpito i ricercatori. Che, dopo una serie di accertamenti, sono giunti a conclusioni spiazzanti. Dall’estensione di circa 140 metri quadri, l’edificio era adibito a eseguire una serie di rituali, con la quale i santoni del posto tentavano di controllare i cambiamenti climatici.

Secchezza

Dotato di un anello perimetrale, con 39 recinti adiacenti, Waskiri è la traccia di un passato lontano, risalente al periodo che va dal 1250 al 1600 d.C. Non sarebbe, comunque, l’unica area pensata a tale scopo. Difatti, una serie di luoghi denominati wak’as, naturali, quali montagne e colline, nonché funerari, avrebbero assolto a tale funzione.

Disastro ambientale

Le ricostruzioni degli esperti conducono a una versione davvero impensabile. La fitta presenza di spazi religiosi in una zona circoscritta dipenderebbe da una convinzione comune diffusa tra gli abitanti. L’idea alla radice era che le divinità protettrici avessero la facoltà di disporre delle condizioni climatiche, già estreme. Bastavano un lieve choc termico o delle precipitazioni più o meno intense per mandare a monte mesi di duro lavoro, nelle piantagioni o nell’allevamento del bestiame.

Comunque, prima di affermarlo con assoluta certezza toccherà passare attraverso ulteriori accertamenti. Nel giro dei prossimi mesi (o dei prossimi anni) i team di studiosi potrebbero salire di nuovo alle cronache, dando risposta alle domande che tutti oggi noi ci poniamo.