Fai molta attenzione se vedi questa pianta: la chiamano pianta dei suicidi o albero pungente per un motivo ben preciso. E non certo piacevole. La pianta in questione si chiama Dendrocnide moroides, ma è nota anche come Gympie gympie. Come pianta, fa parte della famiglia delle Urticacee, quella delle ortiche per intenderci. Fortunatamente non la si trova qui da noi, ma se fai un viaggio in Australia, nell’arcipelago della Sonda o sulle isole dello stato di Vanuatu devi fare molta attenzione a non toccarla.
Perché la pianta dei suicidi è così dolorosa?
Lo sa bene una donna di nome Naomi Lewis che, purtroppo, ha sperimentato a spese sue cosa voglia dire incappare nella temuta pianta dei suicidi. Naomi stava facendo un giretto in mountain bike. Scendendo dalla bici è inciampata ed è caduta in un fosso. Con le gambe ha toccato in pieno la Gympie gympie e subito ha provato un dolore fortissimo, come se si fosse ustionata.
In attesa dell’ambulanza, il marito ha provato ad usare le strisce per la ceretta per togliere gli aculei della pianta conficcati nella pelle. Solo che non è servito a molto. Una volta portata in ospedale, infatti, la donna è stata ricoverata per una settimana. Qui le sono stati dati antidolorifici di continuo e sulle gambe le sono state messe delle coperte calde (nel caso di contatti con questa pianta, infatti, il freddo peggiora il dolore anche ad anni di distanza dal contatto).
La donna ha dovuto prendere antidolorifici per sei mesi, convivendo anche con impacchi termici costantemente appoggiati alle gambe. Tuttavia, a distanza di un anno dall’incidente, non si è ancora ripresa del tutto.
Come sottolineato dalla dottoressa Marina Hurley, il contatto con la pianta dei suicidi provoca uno dei dolori più terribili al mondo: si ha la sensazione di essere ustionati con acido caldo e fulminati nel medesimo momento. Il problema, poi, è che il dolore provato può riacutizzarsi anche a mesi o anni di distanza, soprattutto col freddo. Il che rende praticamente impossibile farsi delle docce o usare l’aria condizionata in casa.
Ma perché la Gympie gympie è così dolorosa? È tutta colpa della moroidina, una neurotossina di cui sono ricchi gli aculei tossici presenti su foglie e steli (quella sottile peluria che potete intravedere nelle foto è proprio costituita dagli aculei). Una volta punti dagli aculei, subito si prova un dolore bruciante, simile a un’ustione.
Il dolore continua a crescere, raggiungendo un picco dopo 20-30 minuti. Nel frattempo, anche i linfonodi iniziano ad aumentare di volume, provocando ulteriore dolore. Altri sintomi meno conosciuti sono:
- starnuti violenti
- rinoraggia
- dispnea
- danni respiratori
Ovviamente, se si viene a contatto con la pianta, bisogna subito contattare un medico o il Pronto Soccorso. Le prime misure da adottare sono, appunto, quelle di applicare la ceretta in strisce per cercare di togliere gli aculei conficcati nella cute, anche se possono persistere mesi nella pelle. E ricordarsi di applicare il caldo, non il freddo.
A proposito di piante pericolose: qui ne trovi altre da cui tenersi alla larga.
Foto: Kaviyadharshini Selvakumar, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons – N. Teerink, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons – Samuel Martin, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons