Avevate comprato la stufa a pellet per cercare di risparmiare sulla bolletta del gas, evitando di accendere troppo i termosifoni? Ma eravate rimasti scottati dal fatto che l’anno passato il pellet era aumentato troppo di prezzo, vanificando così i vostri buoni propositi? Beh, state tranquilli: quest’anno, in teoria, dovrebbe andare meglio perché pare che il prezzo del pellet si stia abbassando.
L’altalena del prezzo del pellet
Oltre che per una questione economica, in tanti si erano rivolti alle stufe a pellet per strizzare l’occhio all’ecosostenibilità e all’ambiente. Questo perché, di solito, il pellet deriva da scarti della lavorazione del legno.
Il problema è stato che, a fronte di un netto risparmio iniziale, il Covid-19 e poi la guerra fra Russia e Ucraina ha fatto impennare i prezzi delle materie prime. E anche il prezzo del pellet è aumentato parecchio.
La buona notizia, però, è che questo inverno il prezzo del pellet dovrebbe calare. Considerate che durante la fase acuta della crisi, un sacchetto di pellet poteva costare anche 10 euro. Già l’anno scorso, però, il prezzo era sceso a 4-6,50 euro.
Al momento dovrebbe variare dai 5 ai 5,50 euro al sacchetto. Questo anche perché si è iniziato a importare il pellet da paesi differenti, fra cui anche il Brasile. E prima che lo chiediate: no, in Italia si produce poco pellet, per cui dipendiamo del tutto dalle importazioni dall’estero.
Considerate poi che il cambiamento climatico ha innalzato le temperature, per cui, volenti o nolenti, probabilmente accenderemo di meno quest’anno stufe e riscaldamenti. Il che non è esattamente una buona cosa, da un certo punto di vista.
A proposito: sapete come si fa a riconoscere un buon pellet di qualità? Perché va bene risparmiare e comprare pellet a prezzi bassi, ma la vera convenienza c’è solamente se anche la qualità è buona. Altrimenti il risparmio è vanificato. Comunque sia, qui trovate qualche indicazioni su come riconoscere un buon pellet.