Per via dei cambiamenti climatici l’ecosistema marino italiano è sempre in pericolo. Questa volta l’attacco arriva da un‘alga, che sta creando non pochi problemi lungo le coste della Puglia e non solo.
Si tratta delle microalghe “Ostreopsis ovata”,organismi microscopici che fanno parte del fitoplancton marino. Queste alghe sono unicellulari e possono essere trovate in acque marine calde e poco profonde, come nei mari tropicali e subtropicali. Purtroppo stanno proliferando in maniera preoccupante anche lungo le coste della Puglia. Queste piccole alghe possono produrre una sostanza tossica che può causare fastidi e disturbi alla salute delle persone.
L’alga tossica avanza inarrestabile
Inoltre durante il periodo di fioritura le alghe possono modificare la colorazione dell’acqua, rendendola rosa, rossa, verde o tendente al marrone. Questo fenomeno avviene soprattutto quando il mare è calmo o le temperature sono elevate e si accentua in caso di vento forte. Proprio durante questa fase le alghe rilasciano una tossina pericolosa che può provocare dermatiti e problemi alle vie respiratorie.
I sintomi di esposizione alla tossina possono manifestarsi nell’arco di 2-6 ore e anche se sono generalmente transitori e non richiedono nessun trattamento è consigliabile evitare il contatto diretto con le acque durante la fioritura delle alghe.Nel caso in cui siate stati esposti a queste alghe e avvertite qualche sintomo tra i sopra elencati, rivolgetevi al medico.
Sono anni ormai che le autorità locali stanno cercando di far fronte a questo problema purtroppo senza successo, in quanto la diffusione dell’alga tossica sembra inarrestabile. Ad ogni modo se dovesse capitarvi di avvistarle, rimanete lontani dalle acque, seguite le indicazioni delle autorità competenti ed evitate zone costiere rocciose durante le mareggiate.
Purtroppo l’aumento della temperatura del mare porta l’uomo e lo stesso eco-sistema marino a dover combattere ogni giorno con minacce provenienti da altri luoghi. Pesci strani, strane lumache marine, ed ora le alghe, cosa dobbiamo aspettarci ancora?