Di sicuro ogni tanto vi sarà capitato di vedere gli alberi del verde pubblico potati in maniera alquanto radicale. Improvvisamente rami secondari e foglie spariscono del tutto per lasciare solo il tronco e i rami principali. Ecco, questa tecnica di potatura si chiama capitozzatura e non è sempre un toccasana per le piante. Questo perché dovrebbe essere messa in atto solo su piante malate, non su piante sane.
Perché la capitozzatura non fa bene alle piante?
Con il termine di capitozzatura si intende un taglio radicale degli alberi, sia sul tronco che sui rami principali. In pratica dell’albero, alla fine, rimane solo il tronco e i grossi rami principali.
Questa tecnica era nata per alberi malati, ma per qualche motivo, quando si parla di verde pubblico, ecco che viene applicata di routine anche agli alberi sani. Il problema è che questo tipo di potatura può danneggiare la pianta.
Eliminando del tutto la chioma, gli alberi subiscono un danno pericoloso che va a lesionare anche le radici. In tal modo, non solo l’albero non è più protetto dalla chioma, ma rischia di avere anche le radici indebolite con maggiori probabilità di sradicamento. Inoltre, la mancata protezione della chioma, aumenta il rischiodi scottature nei tessuti vegetali subito sotto la corteccia.Queste aree muoiono e si staccano, rischiando che parti dell’albero cadano in testa alle persone o su auto parcheggiate.
Un altro problema nasce dal fatto che dai punti di taglio possono nascere succhioni che diventeranno i nuovi rami. Solo che questi crescono troppo vicini fra di loro. Queste nuove ramificazioni sono più deboli delle precedenti e potrebbero rompersi più facilmente in caso di maltempo.
I tagli effettuati su tronco e rami principali, poi, possono diventare punti di ingresso per microrganismi patogeni, fra cui insetti e funghi, che possono causare gravi malattie. E anche la morte della pianta. Purtroppo sappiamo bene che, a causa dei cambiamenti climatici, anche le specie invasive di insetti si stanno moltiplicando, aggredendo anche gli alberi.
Bisogna anche considerare il fatto che un albero impiega parecchie energie per riprendersi da un drastico taglio come questo. Non tutti gli alberi hanno le risorse necessarie e ciò potrebbe facilitare la morte degli alberi più debilitati.
Tutto questo senza considerare che, anche quando in primavera le foglie e i rami secondari ricresceranno, non garantiranno più una chioma folta che faccia sufficiente ombra.
Ma perché allora ci si ostina a tagliare così le piante? Semplice: è più veloce e costa meno. Bisognerebbe, invece, mettersi in testa di potare in maniera corretta gli alberi del verde pubblico. Spenderai di più, ma avrai piante più sane e rigogliose, riducendo il rischio di cadute di rami e danni a persone e cose.