Calamari pericolosi a tavola? Beh, se sono frutto di pesca illegale e non sostenibile sì. Questo accade perché, in teoria, la maggior parte dei calamari che mangiamo arrivano dall’oceano Pacifico. Ma talvolta capita che i prodotti ittici finiscano con l’essere esportati per paesi intermedi che falsificano i documenti, mascherando la reale provenienza del pescato. E magari quei pesci, molluschi e frutti di mare arrivano da zone di pesca proibite, dove gli stock dovrebbero essere preservati e non pescati.
Perché i calamari possono essere pericolosi?
A causa della pesca massiva, ecco che in tutto il mondo sono nati progetti di conservazione e tutela degli stock di calamari. In pratica ci sono alcune aree in cui la pesca è vietata, proprio per permettere alla specie di riprodursi.
In Italia, per esempio, la Legge 171/2006 vieta la pesca dei calamari nelle acque territoriali durante il periodo di riproduzione, la pesca delle uova e delle femmine gravide. Ma c’è sempre chi aggira i divieti e falsifica la provenienza del pescato.
Quindi i calamari, in tal senso, sono pericolosi perché la pesca illegale e indiscriminata danneggia l’ecosistema marino. Ma esistono anche pericoli per la salute umana. Quelli pescati illegalmente o in maniera non sostenibile, infatti, sono meno controllati e possono ospitare sostanze chimiche tossiche.
Questo senza dimenticare, poi, che la pesca, pur essendo fonte di sostentamento per molte persone, è anche una delle attività umane più inquinanti. Basti pensare ai carburanti usati dalle navi, a tutti i materiali di consumo, alle plastiche o alle reti utilizzate. Tutto si traduce in inquinamento ambientale e una notevole produzione di rifiuti che, purtroppo, spesso finiscono in mare.
Pensiamo, per esempio, alle microplastiche: i pesci le mangiano, noi mangiamo i pesci con le microplastiche e alla fine ce le ritroviamo nel sangue e nelle urine.
Per tutti questi motivi, quando andiamo a comprare dei calamari (e in generale pesci, molluschi e frutti di mare), dobbiamo sempre controllare attentamente da dove provengono e che sia stata rispettata tutta la filiera.