Osservate bene la foto: quella che vedete non è una mela, anche se le somiglia molto. Si tratta della mancinella, il frutto della pianta il cui nome scientifico è Hippomane mancinella. Non solo non è una mela, ma è anche l’albero e il frutto più velenoso del mondo. Quindi statene ben alla larga.
Perché la mancinella è così velenosa?
Tutto è tossico di questo albero: le foglie, la corteccia, la linfa e il frutto. Il che spiega perché questo frutto, in alcune zone del mondo, è chiamato anche “manzanilla de la muerte”, che tradotto diventa qualcosa come “piccola mela della morte”.
C’è però una buona notizia: questa pianta non si trova qui in Italia. Questo perché è originaria delle zone costiere dei Caraibi e la troviamo in Florida, Messico, Bahamas e Sud America. Tuttavia se siete in vacanza da queste parte, fate molta attenzione.
A guardarla così la mancinella sembra una pianta abbastanza innocua. Non c’è nessun segnale che indichi la suddetta pianta sia poi così velenosa. Eppure lo è. Tutte le sue parti sono molto velenose.
Alta al massimo 15 metri, cresce solitamente lungo le spiagge e le zone paludose. L’albero ha una corteccia di colore grigio-rossastro e presente grandi foglie verdi. I frutti sono piccoli, tondeggianti e di colore giallo o verde. Effettivamente possono ricordare un po’ delle piccole mele selvatiche.
Ma non toccate né i frutti, né la pianta. Tutte le sue parti sono tossiche. Inclusa la linfa, formata da composti che causano edemi, bruciature e dermatiti da contatto gravi nell’uomo. Non bisogna neanche sostare sotto le sue foglie. La linfa, infatti, potrebbe sgocciolare e causare la formazione di vesciche e lesioni su testa e cute.
Pure il frutto è velenoso: se ingerito causa grave irritazione della mucosa gastrointestinale con nausea, vomito, diarrea, dolori colici intensi, formazione di bolle e vesciche lungo tutto l’apparato digerente e morte.
Solitamente nelle zone in cui cresce, ogni pianta è segnalata con cartelli di avviso che spiegano a lettere cubitali la sua pericolosità.