Manuela ChimeraVi ricordate del pangolino? Questo bizzarro animale, un mammifero che assomiglia un po’ a un armadillo e un po’ a un formichiere, era balzato agli onori della cronaca durante la pandemia da Covid-19. Questo perché alcuni ricercatori avevano ipotizzato che poteva essere stato uno degli ospiti intermedi responsabile del passaggio e della trasmissione del Coronavirus nell’uomo (con studio pubblicato anche sul Journal of Molecular Science). Ebbene, pare che ora il pangolino sia a rischio estinzione.
Come mai il pangolino si sta estinguendo?
Appartenente alla famiglia dei Folidoti, il pangolino assomiglia molto all’armadillo (per via del corpo corazzato) e al formichiere (grazie al muso allungato e alla lingua estremamente lunga può raggiungere cavità anche profonde dove trovare il cibo.).
Tuttavia ha squame di cheratina molto dure che proteggono tutto il suo corpo. Attualmente al mondo esistono otto specie di pangolini che vivono tutte fra l’Asia e l’Africa. Di dimensioni varie a seconda della specie (si va dalla taglia di un gatto a quella di un cane di media taglia).
Detto ciò, inquadrato meglio questo animale, ecco che il pangolino è a rischio estinzione. Perché? Beh, come sempre la colpa è dell’uomo, più precisamente del bracconaggio. Già, perché anche il pangolino è fra le vittime della caccia illegale.
Solitamente i pangolini sono cacciati per ottenerne la pelle e le scaglie, assai pregiate e richieste sul mercato nero. Il corpo, invece, è utilizzato per creare ingredienti per la medicina tradizionale (si dice che i medicinali a base di carne di pangolino possano essere utili per i problemi di stomaco, per i dolori mestruali e anche per le convulsioni).
Senza dimenticare, poi, chi caccia i pangolini per via di alcune credenze popolari che sostengono che portino fortuna. Ebbene: a causa di tale bracconaggio scellerato, fra il 2006 e il 2015 sul mercato illegale sono finiti più di 1 milione di pangolini. Il che spiega, perché, siano fra le specie a rischio estinzione.
Martina Pragliola
