In Italia, più precisamente nella zona settentrionale, è scattato il panico tra gli ecologisti. Una specie infestante sta, infatti, causando gravi danni alla natura, con il suo comportamento, che ha già determinato un intervento d’emergenza da parte delle autorità. Pur avendo presso atto dei forti disagi provocati, il bostrico non verrà fermato tanto nell’immediato.
Difatti, stando alla ricostruzione degli operatori di settore, serviranno almeno un paio di mesi prima dell’entrata in vigore della normativa ad hoc, stabilita dagli enti legislativi.
Questo piccolo insetto sta rovinando i boschi italiani
A dispetto delle piccole dimensioni, questo piccolo insetto coleottero sta mettendo a ferro e fuoco il Veneto, come indicano i rapporti diramati dai periti. Attualmente, si contano due milioni e mezzo di piante morte e 200 milioni di danni per il deprezzamento del legname.
Ciò è da attribuire al modus operandi dell’esserino, lungo tra i 4 e i 5 millimetri. Chiamato in ambito scientifico Ips typographus, il bostrico tipografo va a colpire il flusso della linfa degli alberi, in quanto vi scava delle gallerie.
L’azione aggressiva riguarda perlopiù gli abeti rossi, andando a colpire pure altre Regioni del Nord Italia, quali la Lombardia, il Piemonte, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia.
Per debellare la piaga occorre porre in atto degli accorgimenti ad hoc, concepiti da professionisti competenti in materia. Altrimenti, saranno ridotte al lumicino le speranze di uscire dalla crisi. A tal proposito, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dimostrato interesse verso il tema.
Difatti, ha in serbo un’ordinanza di Protezione Civile, la quale è oggetto di discussione proprio nel corso di questi giorni. Purtroppo, però, anche qualora trovasse approvazione nel giro di breve, l’effettiva adozione implicherà almeno un paio di mesi di attesa, a causa delle solite lungaggini burocratiche e amministrative, purtroppo una consuetudine del nostro Paese.
Nel frattempo, il bostrico andrà avanti a disseminare terrore nelle aree verdi del Settentrione, a discapito soprattutto degli operatori della filiera agricola.