Ormai lo sappiamo tutti: molte delle microplastiche che si trovano nel nostro organismo vengono ingerite tramite gli alimenti. Già, ma come fanno queste microplastiche ad arrivare in tali alimenti? Il problema è che la plastica, col passare del tempo, si degrada in microplastiche che finiscono con l’inquinare acque e anche campi agricoli. Ma esattemente come ci arrivano nei terreni agricoli?
Microplastiche, terreni agricoli e cibo
Le microplastiche in realtà sono così leggere che possono essere facilmente trasportate da acqua e vento. Il che spiega perché le troviamo anche in zone così remote come l’Artico o sulle spiagge delle isolette desertiche.
Solo che recenti indagini hanno scoperto che le microplastiche sono finite pure nel cibo che mangiamo. Per esempio quelle che inquinano i mari sono ingerite dai pesci che poi noi mangiamo. Ma per quanto riguarda le verdure? Beh, secondo gli studiosi dell’Università di Cardiff i terreni agricoli potrebbero facilmente essere il più grande contenitore di microplastiche del mondo.
Che tradotto vuol dire: anche i campi agricoli sono contaminati. Lo studio ha esaminato soprattutto i terreni agricoli del Regno Unito e pare che questi siano fra i più contaminati dell’Europa. La cosa curiosa è vedere come facciano queste plastiche minuscole a finire nei campi.
Ecco, sembra che la colpa sia sia dei fertilizzanti organici che dei fanghi di depurazione, utilizzati anche essi come concime. Con il termine di fanghi di depurazione si intende il sottoprodotto che rimane dopo che le acque reflue urbane sono state filtrate e ripulite. Visto che costa parecchio smaltirli, ecco che di solito sono usati come fertilizzanti organici.
Una cosa assai utile anche nell’ottica di evitare gli sprechi. Solo che queste acque reflue contengono anche microplastiche, PFAS e metalli pesanti. Al momento non esistono norme o test che permettano di individuare questi inquinanti, dunque ecco che questi fanghi usati come fertilizzanti riversano il loro contenuto in microplastica nei terreni su cui sono coltivati grano, mais, verdure varie e anche foraggio.
A questo bisogna poi sommare il fatto che anche l’acqua con cui sono irrigati tali campi è piena di microplastiche. Da sui si può capire perché anche grano e ortaggi che consumiamo possono introdurre nel nostro organismo queste sostanze. Microplastiche che, poi, sono state ritrovate anche nel sangue e nelle urine delle persone.