Le salviettine umidificate costituiscono uno dei prodotti più diffusi, dal maggiore inquinamento sul benessere del Pianeta. Utilizzabili in vari modi, creano degli scompensi se realizzati in plastica, date le difficoltà insite nello smaltimento.
Per contrastare il fenomeno, il ministro britannico Therese Coffey sta promuovendo la loro messa al bando per il prossimo anno, come spiegato da lei stessa attraverso un post su Twitter. Si tratta di una delle misure indicate nel cosiddetto Plan for Water, un pacchetto di interventi volto a ridurre l’inquinamento di mari, fiumi e laghi del Paese. Anche allo scopo di ridurre gli sprechi della popolazione, le autorità politiche pensano di applicare delle sanzioni severe ai trasgressori.
Salviettine umidificate: bando alla plastica
La questione è di estrema attualità oltremanica. Difatti, stando alle rilevazioni compiute da Water Uk – l’ente addetto a occuparsi dell’intera industria idrica nazionale – provoca tuttora il 93 per cento dei blocchi fognari. Il costo economico dettato da tale problematica, pari a 100 milioni di euro, obbliga a farsi carico della situazione. Una manovra legislativa ad hoc servirebbe a spingere i cittadini verso la giusta strada.
Nel frattempo, diverse aziende di notevole fama hanno già assunto dei provvedimenti, come, ad esempio, la Tesco. Che ha stabilito di sostituire le salviettine umidificate di plastica con alternative biodegradabili. I numeri indicano, però, un comportamento non così integerrimo dei cittadini.
La manovra reclamata da Therese Coffey sarà oggetto di discussioni presso le sedi competenti. Qualora la proposta di legge andasse in porto, allora la Gran Bretagna compirebbe un significativo progresso, verso un futuro green. L’evoluzione passa da piani del genere, dimostrazione della volontà di cambiare la situazione.
Il Pianeta ha mandato diverse richieste di aiuto e, ora, compete all’uomo rispondere, mediante abitudini sostenibili nel medio-lungo termine. Stavolta le probabilità che il progetto vada in porto sembrano maggiori rispetto al 2018, quando un’idea simile venne bocciata.