Non so se ci avete fatto caso, ma nei vigneti, all’inizio del filare di viti, spesso sono presenti dei cespugli di rose (o anche di altri fiori a dire il vero). Si potrebbe pensare che siano lì solo per bellezza, per dare un tocco più scenografico agli aspiranti fotografi che transitano da quelle parti. Invece quelle rose assolvono a una funzione ben specifica: servono per segnalare al viticoltore la presenza di possibili malattie.
La storia delle rose nei vigneti
In passato in Francia era abitudine piantare delle rose nei punti di accesso dei vigneti per un motivo molto pratico: serviva per indicare ai cavalli dove girare senza distruggere le piante.
In realtà anche adesso piantare rose all’inizio dei filari delle viti ha uno scopo altrettanto pratico, anche se diverso. Il fatto è che le rose soffrono delle stesse malattie, parassitosi e carenze nutritive delle viti. Tuttavia hanno una sensibilità maggiore a queste malattie, con resistenza minore.
Questo vuol dire che i vignaioli sacrificano le rose per il benessere dei loro vitigni: le piante delle rose, infatti, si ammaleranno prima, segnalando così a chi di dovere la presenza di un potenziale problema per le viti.
Inoltre essendo maggiormente sensibili e ammalandosi prima, visto che sono meno robuste, daranno tempo ai vignaioli di intervenire per tempo in modo da evitare di perdere tutto il raccolto.
In effetti, chi coltiva rose, sa benissimo quanto siano delicate (qui trovate un pratico rimedio naturale per combattere gli afidi che infestano le rose). C’è anche da dire che le piante di rose (o altri fiori) rendono il paesaggio molto più bello. Tuttavia è interessante sapere che, a fronte delle numerose tecnologie ora presenti che permettono di prevenire eventuali malattie, molti contadini continuino a utilizzare questi metodi naturali. Anche se un po’ spiace per le povere rose, costrette a svolgere questo ingrato ruolo di “sentinelle”.