Anche Granarolo ha deciso di essere più sostenibile. Come? Beh, innanzitutto riducendo la plastica nelle sue nuove bottiglie (del 13% per ora). E poi utilizzando i tethered caps, i tappi che rimangono attaccati alla bottiglia. Inoltre sembra che anche il tappo sia stato alleggerito, il che vuol dire meno plastica nel contenitore.
Granarolo e la plastica nelle bottiglie
Tramite un comunicato stampa ufficiale, Granarolo ha fatto sapere del suo impegno nei confronti dell’ambiente, con particolare riferimento al tema dell’uso delle plastiche nei contenitori.
Nel comunicato Granarolo ha spiegato di essere riuscita a ridurre il peso delle bottiglie in Pet nei diversi formati, tramite l’utilizzo del 13% in meno di plastica rispetto alle bottiglie utilizzate nel 2021.
Inoltre il nuovo tappo del latte Granarolo non solo ha il 30% in meno di plastica rispetto ai vecchi tappi (è dunque più leggero anche esso), ma sfrutta la tecnologia tethered caps, quella che in pratica permette al tappo di rimanere attaccato alla bottiglia grazie a un piccolo raccordo. Questa tecnologia fa sì che il tappo non sia perso per errore nell’ambiente, rendendo ancora più facile la raccolta differenziata e il riciclo.
C’è anche da dire che Granarolo non è stata la prima grande azienda ad utilizzare questi tappi. Per esempio Coca Cola è già da un po’ che usa i tappi attaccati alla bottiglia, anzi, da poco ha anche deciso di espanderli a tutte le altre sue bevande, non solo a quella di punta.
Questo è il motivo per cui, sovrappensiero, stavate invano cercando di staccare il tappo dalla bottiglia di Coca Cola, non ci riuscivate: erano i nuovi tappi!
Ma torniamo al latte Granarolo. L’azienda ha spiegato che al mese saranno prodotte 7,3 milioni di bottiglie di latte in Pet. Questo vuol dire più di 85 milioni di confezioni all’anno con il nuovo tappo e contenenti meno plastica. In questo modo l’azienda dovrebbe risparmiare qualcosa come 355mila kg di plastica all’anno, pari a 537 tonnellate di CO2.
Filippo Marchi, direttore generale del gruppo Granarolo, ha spiegato che già l’anno scorso avevano iniziato un restyling in ottica green e sostenibile del loro marchio di yogurt Yomo. Da allora circa 66 milioni di vasetti all’anno sono stati convertiti dalla plastica alla carta. E quando la conversione interesserà tutte le linee, si arriverà a 185 milioni di vasetti all’anno.