Le etichette sugli alimenti in questi anni stanno prendendo molto valore, anche sulla carne.
I consumatori negli anni hanno sviluppato molta sensibilità nei confronti dei prodotti alimentari, partendo dalla composizione fino alle modalità di lavorazione del prodotto.
Un gruppo di studiosi Americani ha deciso di provare a scrivere nelle etichette dei prodotti carne il loro impatto ambientale, per sensibilizzare la popolazione a ridurne il consumo.
Perché consumare meno carne
La produzione di carne comporta un grande consumo di risorse energetiche con costi elevati e soprattutto con grossi impatti ambientali. Basti pensare al fatto che per produrre carne, serve produrre anche foraggi, dunque coltivare il terreno eccetera.
Gran parte dei terreni agricoli è destinata alla produzione di mangimi necessari agli animali. Questo riduce la quantità di suolo destinabile alla coltivazione di vegetali per il consumo umano diretto. Secondo i ricercatori Americani l’indicazione dell’impatto ambientale in etichetta potrebbe aiutare la popolazione ad un cambio globale di dieta e ad una riduzione dei consumi di carni rosse.
Secondo le stime l’allevamento di animali legati alla produzione di carne destinata all’alimentazione è responsabile fino al 15% delle emissioni totali di gas serra
Il progetto
Questo progetto è stato provato in America ed ha coinvolto oltre 5000 cittadini a cui sono stati mostrati menù. I menu indicavano in etichetta l’impatto ambientale degli alimenti. Per un gruppo il menù aveva solamente piatti a base di pollo e piatti vegetariani come a basso impatto ambientale. Mentre per un altro gruppo era solo la carne rossa a venire etichettata come ad alto impatto ambientale. Un terzo gruppo di controllo invece aveva ricevuto un menù tradizionale senza indicazioni in etichetta dell’impatto ambientale.
I risultati sono stati decisamente a favore della riduzione della carne, in quantità inferiore dove la carne è stata catalogata come a basso consumo, mentre la carne rossa ha subito un drastico calo di consumo.