La cottura con pentola a pressione è conosciuta per la riduzione dei tempi di cottura, specialmente di tutti quegli alimenti che richiedono lunghe cotture. Ridurre i tempi di cottura significa ridurre anche l’utilizzo del gas, ma si risparmia veramente? Scopriamolo.
C’è chi la utilizza frequentemente in cucina, in particolar modo chi deve cucinare per tante persone e chi la odia o non la conosce neanche. La pentola a pressione è uno strumento che tende a dividere. Se per molti è il metodo che salva tutte le cene, perché estremamente rapido, per altri invece distrugge i nutrienti durante la preparazione. In realtà, tutte le tecniche di cottura riducono la qualità nutrizionale del cibo. La cottura con pentola a pressione potrebbe essere una valida alleata se cerchi di ridurre i consumi domestici?
Come si utilizza
Le pentole a pressione sono simili a normali casseruole, col doppio fondo, tranne per il fatto che sono dotata di un coperchio sigillato, con una valvola che permette di intrappolare il vapore e mantenere una pressione alta e costante all’interno.
Di solito, il cibo in una casseruola non supera i 100 ℃. Questo perché l’acqua a pressione atmosferica bolle a questa temperatura. La cottura con la pressione ci permette di arrivare a temperature superiori che aumentano la velocità di cottura del cibo.
I cibi vengono inseriti nella pentola, completamente sigillata, con una quantità modesta di acqua, che produrrà vapore acqueo con il calore. Non potendo sfiatare, la pressione interna aumenterà fino a un massimo di 0,9 bar per le pentole a pressione europee e fino a 1 bar per quelle americane (ci sono normative diverse da Paese a Paese, ma il principio è sempre lo spesso). Ciò porta il punto di ebollizione da 100°C a 121°C.
Più calore significa minor tempo di cottura. Per darti qualche dato: i ceci ammollati impiegano solo 10-15 minuti (o 30-40 minuti se non li metti a bagno) invece di un paio d’ore, mentre le lenticchie e i fagioli, che possono saltare del tutto la fase di ammollo, puoi cuocerli in meno di 10 minuti, contro i tradizionali 30 o 40 minuti. Si possono lessare davvero rapidamente anche patate e rape. La velocità aumenta anche per la cottura di piatti importanti come i brasati o gli spezzatini.
La cottura con pentola a pressione riduce i consumi?
La cottura a pressione riduce i tempi di cottura e permette di ridurre i consumi, di conseguenza di avere bollette della luce o del gas meno importanti. Puoi risparmiare, con un uso costante, fino al 70% di energia. Ciò significa anche ridurre le emissioni di carbonio. Se puoi vuoi davvero cucinare in modo ecologico, quando la pentola inizia a fischiare perché ha raggiunto la pressione, puoi spegnere il fornello o la piastra lasciando che sia solo il vapore a completare la cottura.
Si risparmi anche acqua. Mediamente un italiano usa dai 120 ai 220 litri di acqua potabile al giorno (volume destinato soprattutto all’igiene personale). Per scopi alimentari si consuma circa il 3,5% del totale, circa 5 litri, e la pentola ti permette di tagliare questa voce. Lavorando su numeri per difetto, metti di risparmiare solo un paio di litri al giorno di acqua, sono 60 litri al mese, ovvero 720 litri l’anno. Tantissimo, se lo moltiplichi per componente della famiglia.