Come tutti sanno la lavatrice è un elettrodomestico che consuma un grande quantitativo di acqua e di corrente elettrica. Questa inquina non solo per l’uso di queste fonti energetiche, ma anche perché rilascia nelle fogne, e quindi nei mari, un grande quantitativo di sostanze tossiche. Queste possono essere i detersivi e gli ammorbidenti oppure microplastica proveniente dai tessuti lavati. Non tutti sanno che lavando il bucato a mano anziché utilizzare ogni volta la lavatrice, non solo consumeremmo meno acqua e meno elettricità, ma ridurremmo drasticamente il rilascio di plastica nelle acque. Un’associazione americana ha pubblicato uno studio in cui dimostra tale teoria.
Lo studio sul bucato a mano
Negli Stati Uniti d’America hanno effettuato uno studio in cui si dimostra che il bucato lavato a mano inquina molto meno rispetto all’uso della lavatrice. La ricerca è condotta dall’American Chemical Society (un’organizzazione che si occupa di ricerca scientifica in ambito chimico). Essa è pubblicata sulla rivista “ACS Environmental Science & Technology Water”.
Dallo studio emerge che un tessuto 100% poliestere lavato in lavatrice perde in media 23mila frammenti di microplastica che vanno a finire nell’acqua. Al contrario invece lo stesso tessuto, ma lavato a mano, rilascia circa 1800 frammenti di plastica. Inoltre quest’ultime fibre risultano essere più lunghe e sottili rispetto a quelle rilasciate dalla lavatrice, il che le rende meno dannose per l’ambiente. Comunque sia il peso della plastica rilasciata durante i lavaggi a mano è circa 5 volte inferiore alla microplastica che deriva dall’uso dell’elettrodomestico. Queste aumentano leggermente quando si usano detersivi, panni per strofinare oppure quando i tessuti sono messi in preammollo.
Infine temperatura, quantità di acqua, tipo o marca di detersivo e tempo di lavaggio non hanno un impatto significativo sull’inquinamento e sulla produzione di queste microplastiche. Quindi, quando è possibile, è meglio preferire il lavaggio a mano alla lavatrice.