Le città che hanno deciso di adottare questa limitazione sono sempre di più, sia in Italia che in Europa. A trarne vantaggio non è solo la nostra salute, ma anche l’ambiente. Scopriamo in dettaglio quali città hanno adottato o adotteranno il limite di 30 chilometri orari.
Ormai per molte città Europee e italiane è una realtà solida. Le amministrazioni decise ad adottare tale provvedimento si stanno moltiplicando e, mentre le auto lasciano il posto ad altri mezzi, la mobilità si trasforma. A trarne vantaggio sono tanto la sicurezza quanto l’ambiente e i primi a essere soddisfatti sono i cittadini.
Perché il limite di 30 chilometri orari?
L’idea di introdurre il limite dei 30 chilometri orari nelle zone urbane nasce dalla volontà di tutelare cittadini e ambiente. Riducendo la velocità, infatti, il numero di incidenti diminuisce e anche in caso di impatti, il rischio che le conseguenze siano gravi o che i sinistri si rivelino mortali, rimane contenuto. I massimi vantaggi sono per pedoni e ciclisti che, nelle città in cui è in vigore il limite, si moltiplicano. La promozione di una mobilità alternativa, che vede le auto messe in secondo piano, porta a una considerevole riduzione dell’inquinamento sia atmosferico, sia acustico.
Le analisi mostrano che imporre una velocità ridotta non significa alimentare il traffico, ma facilitarne, al contrario, lo scorrimento.
In Europa
Ad aver introdotto il limite dei 30 chilometri orari sono ormai diverse città europee. La prima realtà a optare per la norma è stata nel 1979 la francese Chambery, che conta 60.000 abitanti. Le zone 30 sono state gradualmente estese e il numero di incidenti è passato, tra quella data e il 2006, da 432 annui a 13. Oggi in Francia ad adottare la limitazione sono, fra le altre, anche Grenoble e soprattutto Parigi.
In Spagna le realtà coinvolte sono ormai diverse. Tra esse spiccano Bilbao, con l’87% della rete a velocità ridotta, e Valencia, Capitale Verde Europea per il 2024.
Altre grandi metropoli come Berlino, Amburgo, Zurigo, Helsinki, Edimburgo e Graz non fanno eccezione. Londra ha, poi, iniziato il processo già nel 2000.
In Italia
Le città che hanno optato per il limite dei 30 chilometri orari non mancano nemmeno in Italia. L’ultima a unirsi alla lista è stata Milano che imporrà il limite su tutte le strade urbane da gennaio 2024. A fare da apripista troviamo però Cesena, che nel 1998 ha istituito la prima strada 30 della storia della Penisola.
La sarda Olbia è invece la prima che ha imposto la velocità ridotta su tutta la rete a giugno 2021.
A Bologna il provvedimento diventerà effettivo a giugno 2023 e Parma seguirà nel 2024 allargando man mano il perimetro coinvolto. Torino ha approvato il limite per tutte le strade senza diritto di precedenza, mentre Firenze punta a estendere la norma a zone sempre più ampie. Bergamo, Vicenza, Verona, Genova, Cuneo, Arezzo e Caserta si stanno muovendo nella stessa direzione.