Quando si parla di erbe aromatiche, si pensa sempre alle solite piante. Tuttavia ne esistono anche molte altre. Una di queste è l’Erba Luigia. Scientificamente nota come Aloysia citriodora (da non confondere con le altre specie di verbena), potreste averla sentita nominare con parecchi altri nomi:
- verbena odorosa
- cedrina
- Lippia citriodora
- limoncina
Come si evince dal nome, ha un forte aroma di limone.
Che pianta è l’Erba Luigia?
Il nome scientifico dell’Erba Luigia è Aloysia citriodora. Nota anche come verbena odorosa, è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Non deve essere assolutamente confusa con la verbana comune che è la Verbena officinalis.
Come arbusto, la verbena odorosa può raggiungere anche i 3 metri di altezza. Le foglie sono decidue e lanceolate, con margini seghettati. Hanno un colore verde chiaro e profumano di agrumi. Anzi: il loro profumo assomiglia un po’ a quello della melissa vera o Melissa officinalis. I fiori, invece, sono piccoli, riuniti sulla sommità delle spighe e di colore bianco, al massimo color lilla chiaro.
Come pianta è originaria dell’America del sud. In Perù, Cile, Ecuador, Bolivia e Argentina la si trova tranquillamente allo stato selvatico. Tuttavia è presente anche in Europa dove fu introdotta dai conquistadores nel XVII secolo.
Come pianta, cresce all’aperto solamente se il clima è mite. Dove fa molto freddo, invece, bisogna coltivarla in vasi tenuti al chiuso durante l’inverno (qui trovi utili consigli su come coltivare le piantina aromatiche in casa in barattoli di vetro). È una pianta che ama il sole e che deve essere messa al riparo da vento e correnti. Si riproduce a luglio tramite talea e deve essere piantata in un mix di torba e sabbia. Preferisce i terreni umidi, sabbiosi e non troppo contatti. Da evitare i ristagni d’acqua, d’estate va annaffiata spesso. Solitamente non deve essere potata, ma va concimata fra aprile e agosto.
Per cosa si usa la verbena odorosa?
L’Erba Luigia trova impiego sia nell’alimentazione che nella cosmetica. Solitamente si usano le foglie giovani e anche i fiori. Nel primo caso, possiamo usarla in cucina per preparare marmellate, spezie, liquori e macedonie. Inoltre viene anche usata per preparare tisane, infusi e impacchi. Come tisana e infuso, ha effetto digestivo e agisce in caso di indigestione e dolori allo stomaco. Tuttavia un uso eccessivo e prolungato è associato allo sviluppo di gastriti.
Essendo ricca di melatonina, concilia il sonno e ha anche un leggero effetto sedativo.
Dalle foglie è possibile estrarre anche un olio essenziale ricco di limonene, citrale e geraniolo. Se fai essiccare foglie e fiori, poi, li puoi usare anche per profumare gli armadi (utile anche contro le tarme) o nei pot-pourri.
Fra le sue proprietà ricordiamo:
- stimola l’appetito
- aiuta i processi digestivi
- azione carminativa
- elimina i gas in eccesso
- azione spasmolitica
- azione sedativa
- antipiretico
In fitoterapia di solito si usano le foglie fresche o essiccate, nonché l’olio essenziale estratto dalle foglie. Si possono usare anche le sommità fiorite fatte essiccare (di solito si raccolgono in tarda primavera e a inizio autunno). L’infuso ha maggiormente azione antipiretica e antinfiammatoria, mentre la tisana aiuta come spasmolitico e migliora la digestione. A volte si usa anche per fare impacchi per gli occhi.
Foto: Cillas, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons