Il legno morto nelle foreste riveste un ruolo molto importante nell’ecosistema del bosco. Questa importante risorsa è costituita dai tronchi di tutte le piante morte che cadono al suolo, vengono seppellite o rimangono morte ancora in posizione eretta.
Ruolo ecologico del legno morto
L’importanza del legno nella foresta è già nota da tempo, le piante infatti sono un importante riserva di carbonio stoccato nella loro biomassa vegetale. Negli ultimi anni però la comunità scientifica ha riconosciuto l’importanza funzionale, strutturale ed ecologica del legno morto negli ecosistemi naturali.
Ruolo fondamentale nei processi ecologici idrologici del suolo, inoltre, rappresenta un’habitat molto importante per la conservazione della biodiversità (utilizzato come indicatore di biodiversità e maturità dell’ecosistema).
Il legno morto fornisce un elevato numero di nicchie ecologiche ed ospita un elevato numero di organismi, questi ultimi possono vivere l’intera vita nel legno caduto, passare una fase del loro ciclo vitale al suo interno o utilizzarlo come rifugio. Tra le principali classi di utilizzatori del legno morto ricordiamo: coleotteri, rettili, anfibi, uccelli, micromammiferi.
Perché nei boschi c’è poco legno morto?
Storicamente il legno caduto al suolo è stato sistematicamente rimosso dalle foreste per essere utilizzato come legna da ardere, o per presunte ragioni (errate) di tipo fitosanitario.
Il successivo sviluppo di una gestione selvicolturale finalizzata ad una maggiore produttività, il prelievo di legno è stato massimizzato. Questi fattori hanno condotto ad un diffuso impoverimento della massa di legno nei boschi con un conseguente abbattimento della biodiversità associata a questa tipologia di ambiente.
Microhabitat forniti dagli alberi
I microhabitat costituiti dal legno sono fondamentali per il ciclo vitale di diverse specie. Ogni albero fornisce diversi tipi di microhabitat legati a più specie animali diverse. Questi habitat sono connessi da una complessa rete funzionale che integra diverse specie o diverse risorse.
Esistono 7 categorie di microhabitat nel legno:
- Cavità nel tronco.
- Ferite o lesioni.
- Legno morto nella chioma.
- Escrescenze, legate a malattie o punture di insetto.
- Corpi fruttiferi fungini
- Strutture epifitiche.
- Essudati.
Risulta quindi mantenere i boschi in uno stato più naturale possibile per salvaguardare la biodiversità e la natura.