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Dimentica i 19 gradi: questa è la temperatura ideale per riscaldare la casa e risparmiare

Esperti discutono sull’adeguatezza della regola dei 19 °C per il riscaldamento domestico, suggerendo di personalizzare le temperature in base all’uso degli spazi e alle esigenze individuali.

La questione della temperatura ideale per riscaldare gli ambienti domestici durante i mesi invernali è un tema di grande attualità. Negli ultimi anni, si è diffusa l’idea che 19 °C sia il valore ottimale per il comfort abitativo, ma esperti del settore mettono in discussione questa affermazione. Le esigenze di ogni individuo possono variare notevolmente, e il freddo percepito dipende da numerosi fattori, come l’attività fisica e la durata della permanenza in casa. Di seguito, vengono esaminate le ragioni per cui la regola dei 19 °C potrebbe non essere la soluzione ideale per tutti e vengono forniti suggerimenti pratici per personalizzare il riscaldamento domestico.

Adattare la temperatura alle proprie esigenze

Negli ultimi tempi, la regola dei 19 °C è stata proposta come standard per il riscaldamento degli ambienti. Tuttavia, questa cifra non deriva da studi specifici sul comfort umano, ma piuttosto da una scelta economica e ambientale. Secondo l’esperto di gestione energetica NICK BARBER, la temperatura di 19 °C è stata stabilita più per motivi di affronto ai costi energetici che per garantire un vero benessere. Questo porta a considerare che per alcune categorie di persone, come chi lavora da casa o le persone anziane, tale temperatura possa risultare inadeguata.

Le raccomandazioni degli specialisti suggeriscono di modulare la temperatura a seconda delle diverse aree della casa. Per esempio, è consigliabile mantenere 19 °C nelle zone comuni, come il soggiorno, mentre per le camere da letto o gli uffici domestici si potrebbe optare per temperature superiori, intorno ai 21 °C. Infatti, per chi trascorre molte ore seduto, come i lavoratori in smart working, una temperatura compresa tra 20 e 22 °C è considerata più confortevole. Questa flessibilità permette di trovare un equilibrio tra comfort e costi energetici, rendendo l’ambiente domestico più vivibile.

Strategie di riscaldamento per ogni ambiente

La percezione del freddo e il comfort personale variano notevolmente da individuo a individuo. Fattori come il tipo di abbigliamento indossato e il livello di attività fisica influenzano la sensazione di caldo. Chi lavora da casa e trascorre gran parte della giornata seduto può avvertire il freddo in modo più intenso, rendendo necessaria una temperatura più alta, come 20 o 21 °C, specialmente negli spazi di lavoro. Un approccio intelligente consiste nel regolare il riscaldamento in base all’utilizzo delle diverse stanze.

termometro

Per massimizzare il comfort e ridurre i consumi energetici, si possono seguire alcune linee guida:

Spazi di lavoro o soggiorno: mantenere tra 20 e 21 °C per un comfort ottimale.
Camere da letto: 17 °C durante il giorno e 19 °C la sera, per favorire un sonno ristoratore senza sprechi energetici.
Bagni: 17 °C, da aumentare a 22 °C solo temporaneamente prima di fare la doccia.

Questa strategia non solo permette di risparmiare energia, ma contribuisce anche a limitare l’impatto ambientale, evitando di riscaldare inutilmente stanze poco utilizzate. La personalizzazione del riscaldamento in base alle diverse esigenze degli spazi domestici rappresenta una soluzione efficace per garantire benessere e sostenibilità.

Il dibattito sulla sostenibilità della temperatura di 19 °C

Un altro aspetto cruciale riguarda l’efficacia della regola dei 19 °C come misura di sostenibilità. Sebbene non sia una norma obbligatoria, molti proprietari di casa e amministratori immobiliari la adottano per ridurre le spese. Tuttavia, impostare i riscaldamenti a 19 °C potrebbe non essere sempre vantaggioso. Infatti, alcuni inquilini, trovando questa temperatura insufficiente, ricorrono a dispositivi supplementari come stufe elettriche o radiatori portatili. Questi apparecchi, purtroppo, possono comportare costi elevati e un consumo energetico maggiore rispetto a un riscaldamento centralizzato a temperature più alte.

Quindi, il risparmio iniziale ottenuto abbassando la temperatura potrebbe essere annullato dai costi aggiuntivi derivanti dall’uso di tali strumenti, risultando in un maggiore impatto ambientale. La vera sfida risiede nel trovare un equilibrio appropriato tra comfort abitativo e rispetto per l’ambiente, in modo da garantire un riscaldamento sostenibile e soddisfacente per tutti.