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Il meteo è impazzito: alluvioni, temporali, uragani, cosa dobbiamo aspettarci in futuro?

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad eventi meteorologici davvero violenti e sorprendenti. Uragani, alluvioni, allagamenti, hanno messo in ginocchio metà Italia distruggendo insieme alle case i sogni e i sacrifici di tantissime famiglie. Questi fenomeni ci hanno mostrato in tutta la loro forza come la natura può reagire a tutti i gesti sbagliati che l’uomo ha protratto per anni. Il riscaldamento globale poi ha raddoppiato la probabilità di eventi meteorologici estremi, evidenziando l’urgenza di interventi efficaci per la salvaguardia della popolazione e del territorio.

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Eventi meteorologici estremi mettono intere città in ginocchio

Paesi come Romania, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, e l’Italia stessa si sono trovati ad affrontare sfide senza precedenti. Analizzando le precipitazioni avvenute nell’ultimo mese, i ricercatori hanno dimostrato che l’aumento della temperatura media ha intensificato questi fenomeni rendendo urgente il bisogno di misure preventive. La possibilità di sperimentare eventi meteorologici estremi è aumentata del 50% rispetto a un’epoca in cui il progresso industriale era solo una chimera.

Negli ultimi anni, nonostante l’Europa abbia compiuto passi significativi nel fronteggiare le conseguenze di eventi estremi è evidente che non sono stati sufficienti a fronteggiare la situazione. La “valutazione europea dei rischi climatici” ha rivelato 36 rischi principali derivanti dai cambiamenti climatici, dividendo questi in cinque categorie: ecosistemi, salute, alimentazione, infrastrutture ed economia. Per affrontare molti di questi rischi, è necessaria un’azione incisiva e tempestiva.

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In Italia, la regione che ha subito maggiormente danni e perdite di vite umane da queste alluvioni devastanti è l’Emilia-Romagna. Il governo, sebbene abbia stanziato risorse significative, si trova a dover garantire che le misure di sicurezza siano attuate in modo efficace e tempestivo.

Tra gli interventi c’è il “Nuovo Piano Fiumi” che ha come obiettivo quello di migliorare la gestione delle acque sul territorio, con l’intenzione di proteggere le aree più vulnerabili. Tuttavia ritardi e una burocrazia troppo lenta continuano a mettere un freno a misure vitali per il territori.