L’aglio ha un sapore inconfondibile. Non piace proprio a tutti, soprattutto per l’odore forte che rilascia. In ogni caso ha innumerevoli proprietà. Se vuoi piantarlo, devi scegliere dei periodi specifici.
Lo usiamo tantissimo per insaporire sughi, soffritti, carni. In cucina non manca quasi mai. Eppure c’è chi l’aglio proprio non lo gradisce. Il suo sapore pungente non piace proprio a tutti anche perché rimane per diverso tempo. Comunque l’aglio conserva numerose proprietà benefiche per il nostro organismo. Tra queste c’è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli.
Tale effetto è dovuto alla presenza dell’acido fitinico, che da un lato lega le sostanze minerali e dall’altro può essere trasformato in una sostanza simile alle vitamine in grado di stimolare la crescita cellulare.
L’aglio contiene anche alcaloidi che svolgono un’azione simile a quella dell’ insulina. Abbassano infatti il livello di glicemia nel sangue: per questa ragione l’aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete. Inoltre l’aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l’organismo. Coltivarne una pianta quindi è davvero utile. Per farlo però è bene considerare questi periodi dell’anno.
Pianta di aglio, quando coltivarla
Comunemente conosciuto come allium sativum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Liliaceae, molto apprezzata sia per il suo utilizzo culinario sia per le sue proprietà medicinali. Puoi piantare la pianta di aglio in autunno o primavera, a seconda delle temperature e del tipo di raccolto che si desidera ottenere. Se si opta per il periodo autunnale, la piantagione verrà effettuata tra ottobre e dicembre, periodo durante il quale i bulbi hanno la possibilità di svilupparsi con radici forti durante l’inverno e garantire la raccolta tra giugno e luglio dell’anno successivo.
Se si opta per una piantagione in primavera, ovvero tra febbraio e marzo, preferibile per zone con inverni molto rigidi, si verificherà sicuramente una raccolta tardiva, verso la fine dell’estate, cioè tra agosto e settembre. In questo caso ci sarà una resa dei bulbi decisamente inferiore rispetto a quelli autunnali, poiché le piante hanno meno tempo per svilupparsi.