Pessima notizia: c’è la segnalazione della presenza di un esemplare di Vespa velutina nel Sud Italia. Più in particolare, il calabrone dalle zampe gialle, erroneamente definito spesso come calabrone asiatico (che in realtà è un’altra specie non presente qui in Italia), è stato avvistato a Lecce. Il che non è per niente una cosa positiva.
Cosa succede se la Vespa velutina arriva nel Sud Italia?
Ovviamente ancora non ci si sbilancia e non si sa se questo sia stato un ritrovamento occasionale o se sia l’inizio di un nuovo insediamento. Anche dalla rete StopVelutina non si hanno ulteriori segnalazioni.
Il problema è che questa specie aliena invasiva sta distruggendo gli alveari delle api (le vespe velutine sono molto aggressive e hanno un forte istinto predatorio nei confronti delle ap), il che vuol dire causare un danno incalcolabile non solo agli apicoltori e a tutta la filiera del miele, ma anche all’ecosistema visto che le api sono fra i principali insetti impollinatori.
Attualmente sappiamo che la Vespa velutina è stata trovata in cinque regioni italiane:
- Liguria (qui c’è stato il primo avvistamento nel 2004)
- Piemonte
- Emilia-Romagna
- Veneto
- Toscana
E adesso, forse, in questo elenco dovremo inserire anche la Puglia. Come ci è arrivata fin qui? Forse grazie allo spostamento di persone e merci. Ovviamente non dobbiamo confondere la Vespa velutina con la Vespa orientalis che, a dispetto del nome, è da sempre presente in Europa.
La Vespa velutina è dunque una vera e propria specie aliena invasiva, ovvero una specie animale, vegetale o fungina che è stata trasportata dall’uomo o dalle sue attività in un’area diversa dal suo areale di origine naturale. E questo sia a causa di trasporti accidentali (come nel caso del granchio blu) che volontari (come nel caso della tartaruga azzannatrice). Il problema è che queste specie aliene invasive non solo soppiantano quelle autoctone, ma creano anche danni a livello economico.