Ultimamente da tv e sui social si sentono notizie di ogni genere, sempre più strane e particolari. Ultimamente è stato nominato il vermocane o verme di fuoco, un essere marino che sta attirando l’attenzione in diverse parti del mondo, inclusa l’Italia. Questa creatura che si trova nei fondali rocciosi, in zone tropicali e subtropicali, sta invadendo le spiagge del Texas.
Cos’è il vermocane
Questo verme ha un corpo lungo e sottile, che può arrivare fino a 30 centimetri di lunghezza, ed è caratterizzato da una colorazione vivace, solitamente rossa o arancione, con qualche sfumatura blu. La sua colorazione brillante attira indubbiamente, ma attenzione a toccarlo! Il suo corpo è coperto di setole che contengono tossine urticanti.
Se per sbaglio si entra in contatto con queste setole, si prova dapprima un forte dolore, poi, bruciore, prurito e persino gonfiore. Negli ultimi decenni, le popolazioni di vermocane sono aumentate a causa dei cambiamenti climatici che hanno riscaldato le acque. Per questo motivo sono stati avvistati anche nel Mar Mediterraneo. Il primo avvistamento di questa specie in Italia nel Golfo di Catania. Oggi, la sua presenza è diventata più comune, a causa della distruzione del suo habitat naturale provocata dalla pesca che distrugge i fondali marini mettendo a rischio gli esseri viventi che lo popolano.
Il vermocane anche se desta preoccupazione per via del suo potere urticante è importante per l’ecosistema marino, in quanto funge da spazzino del mare e lo ripulisce dai rifiuti. Quindi se da una parte dobbiamo proteggerci da questo verme,dall’altra dovremmo cercare di non danneggiarlo.
L’invasione sempre più frequente di pesci o vermi marini appartenenti a mari tropicali è lo specchio di quanti danni siano stati causati al pianeta. Il cambiamento climatico, l’inquinamento, il surriscaldamento delle acque, li ha privati del loro habitat naturale ed ora vagano anche nei nostri mari in cerca di quell’ambiente che possa ospitarli di nuovo e dove sentirsi sicuri. In questo modo però, mettono a rischio la nostra sicurezza. Bisogna cercare ad ogni modo di invertire la rotta e restituire agli abitanti dei mari e della terra un posto migliore dove vivere.