Se siete al mare e vi imbattete in scogli bucherellati, attenzione: al loro interno potrebbero essere presenti dei datteri di mare. Si tratta di molluschi bivalvi commestibili che NON dovete assolutamente raccogliere. La loro raccolta è infatti illegale e vietatissima, pena multe molto salate. Li riconoscete perché sono leggermente più lunghi delle cozze e hanno il guscio più marroncino.
Perché non si possono raccogliere i datteri di mare?
I datteri di mare scavano le loro tane nelle rocce di tipo calcareo del Mar Mediterraneo, del Mar Rosso e anche dell’Oceano Atlantico. Producono delle secrezioni acide che riescono a perforare le rocce e si cibano di materiali organici.
Sono caratterizzati da una crescita molto, molto lenta: possono volerci anche 35 anni prima che arrivino a 5 centimetri di lunghezza. Raccoglierli è illegale. Questo perché non solo per prenderli bisogna distruggere rocce e scogliere, ma anche perché crescono molto lentamente. Se tutti li pescassero, i loro stock ittici si esaurirebbero subito, danneggiando l’ecosistema.
Quindi se trovate un dattero di mare, lasciatelo lì dove si trova e non raccoglietelo. E non cercate neanche di estrarli dalle rocce, danneggereste il litorale. Se invece in un menu trovate dei datteri di mare, potete segnalare la cosa o alla Forestale o alla Guardia Costiera o alla Guardia di Finanza. Nel caso non fossero datteri di mare vero, il ristoratore rischia una denuncia per truffa. Nel caso fossero datteri di mare veri, invece, rischia una denuncia per danneggiamento delle costiere e di animali a rischio.
Considerate che in Italia ne è vietata la raccolta e la pesca sin dal 1998, mentre nell’Unione Europea dal 2006. Ma non solo: ne sono vietate la raccolta, la pesca, la detenzione, il commercio e il consumo.
Attenzione anche alla questione dei ricci di mare: in determinati periodi dell’anno e in certe zone d’Italia scatta il fermo pesca per permettere agli stock ittici di ripristinarsi.