Sappiamo quanto sia importante smaltire i rifiuti elettronici nel modo corretto per proteggere l’ambiente e la salute umana. Questi rifiuti contengono sostanze nocive e metalli pesanti che possono contaminare il suolo, l’acqua e l’aria. Purtroppo i dati sono davvero molto scoraggianti. Secondo i dati del Centro di Coordinamento RAEE, il 34% dei rifiuti elettronici non viene smaltito correttamente e finisce dritto in percorsi illegali come discariche a cielo aperto o paesi africani.
I danni dovuti allo smaltimento scorretto dei rifiuti elettronici
Quando i rifiuti elettronici vengono gettati nella spazzatura normale e finiscono in discarica, i materiali tossici possono inquinare il suolo e le acque sotterranee. Inoltre, spesso vengono bruciati insieme ad altri rifiuti e rilasciano nell’aria sostanze nocive che respiriamo. Questo può causare problemi di salute come malattie respiratorie, cancro e danni al sistema nervoso.
Questo comportamento scorretto non solo danneggia l’ambiente, ma mette a rischio la vita di molte persone, in particolar modo dei bambini che nei paesi più poveri, invece di studiare, sono costretti a lavorare per recuperare questi tipi di materiali.
In Italia i dati sono ancora più critici se si considera che l’obiettivo europeo era quello di recuperare il 65% dei rifiuti elettronici che invece arriva a malapena al 34%. Questo mette in evidenza quanto l’Italia sia lontana dal raggiungere gli standard stabiliti e quanti sforzi serviranno per migliorare la gestione dei rifiuti e salvaguardare l’ambiente.
Il problema dell’errato smaltimento non colpisce soltanto l’ambiente. Purtroppo influisce anche sull’economia, visto che questi materiali rappresentano importanti risorse che potevano essere riciclate e riutilizzate.
Sono molti gli sforzi che bisognerà fare per arginare questo problema. In primis serviranno campagne di sensibilizzazione, per cercare di far comprendere alle persone l’impatto negativo del loro comportamento. Inoltre bisognerà potenziare i sistemi di raccolta differenziata, rendendoli più accessibili ed efficienti. Per realizzare tutto questo servirà la collaborazione di istituzioni pubbliche, aziende e cittadini.