Mucche contro il surriscaldamento globale? Ecco come

A causa del fatto che le mucche producono metano a seguito della digestione, ecco che questo contribuisce alla produzione di gas serra e al surriscaldamento globale. Ora, con l’industrializzazione, le fabbriche, le auto, gli aerei e via dicendo sembra ridicolo voler attribuire le colpe alle sole mucche, ma è innegabile che una quota di gas serra prodotti derivino proprio da loro. Per questo motivo gli scienziati hanno studiato una nuova razza di mucche capaci di produrre pochissime emissioni.

Mucche che producono meno metano?

Ovviamente non si tratta di mucche che producono meno metano per chi sa quale bizzarria di ingegneria genetica. Il loro DNA non è stato affatto modificato. Semplicemente si è cercato di agire sulla loro alimentazione e sul loro stile di vita. E il risultato è stato avere una razza di mucche che riesce a produrre meno della metà del gas metano che viene prodotto oggi da questi bovini d’allevamento.

Il fatto è che nell’apparato gastrointestinale dei ruminanti (ricordiamo che le vacche hanno quattro stomaci, anzi, tre pre stomaci, cioè rumine, reticolo e omaso e uno stomaco ghiandolare vero e proprio, l’abomaso) ci sono batteri che permettono loro di digerire le fibre vegetali.

Tuttavia durante tale procedimento si produce metano che viene espulso sia tramite l’espirazione che tramite la digestione (sì, anche le mucche fanno le puzzette). Da qui l’idea dei ricercatori: perché non provare a ridurre questo metano agendo sull’alimentazione?

Per esempio hanno somministrato nuovi probiotici alle mucche e fornito loro nuovi alimenti che aiutano a ridurre la produzione di metano intestinale. E fra questi alimenti figurano le alghe, le quali possiedono un enzima che inibisce la produzione del metano.

Un altro filone di ricerca, invece, si sta occupando di realizzare un vaccino anti-metano. In pratica si tratta di un vaccino che fa sì che il sistema immunitario delle vacche produca anticorpi naturali contro i microbi che producono metano.

L’altra alternativa è quella di selezionare le mucche che hanno una comunità batterica ridotta, in modo da puntare sulla riproduzione di queste ultime. Una domanda però: se le mucche hanno meno batteri fermentanti, questo non inciderà sulla loro digestione?