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raccolta differenziata

Attenzione a fare bene la raccolta differenziata dei rifiuti, scattano le multe: la decisione di un comune che sta facendo tanto discutere

Questa storia arriva dalla Francia, ma in teoria potrebbe applicarsi anche qui da noi. Bisogna fare bene la raccolta differenziata, separando correttamente i rifiuti onde evitare di incorrere in multe. In realtà ogni tanto anche qui da noi, soprattutto dopo segnalazioni, partono controlli da parte delle forze dell’ordine per valutare se ci siano errori della raccolta differenziata e comminare le conseguenti multe. Ma la storia che vi raccontiamo oggi arriva da Libourne, una cittadina francese.

Se fai la raccolta differenziata male, poi paghi le multe

raccolta differenziata

Il sindaco di Libourne si è stancato dei suoi concittadini che non solo non rispettavano le regole della raccolta differenziata, ma abbandonavano i rifiuti a casaccio. Così Philippe Buisson ha deciso di prendere di petto la situazione, pubblicando sulla pagina Facebook del Comune i video dove si vedevano le persone che stavano buttando per strada i rifiuti al posto di usare gli appositi cassonetti.

Ovviamente il tutto è stato fatto proteggendo la privacy: le targhe sono state oscurate, così come i visi delle persone. Poi ha pubblicato il tutto con il titolo “Il vincitore del mese”, decidendo di pubblicare per l’appunto un video al mese.

Cassoni rifiuti

Oltre alle immagini il primo cittadino ha anche indicato chiaramente l’importo della multa che è stata comminata al vincitore di turno. E non si parla di multe da poco: per aver abbandonato dei rifiuti ingombranti, un concittadino si è visto recapitare una multa di ben 1.300 euro.

Rifiuti

L’idea base del sindaco non è solo quella di punire: mostrando i comportamenti scorretti si vuole indurre tutti gli altri a comportarsi meglio. Non si sa ancora se questo sistema abbia funzionato o meno, è troppo presto per stabilirlo. Per il sindaco, tutto ciò fungerebbe da deterrente. E c’è chi chiede anche di identificare pubblicamente i responsabili. Ma coi tempi che corrono, forse, una gogna mediatica pubblica non è certo una buona idea.